La famosa scala di Giacobbe sulla quale gli angeli salgono e scendono, simboleggia l' ininterrotto collegamento con il regno degli dèi.
Gli sciamani, per esempio, durante l'iniziazione si arrampicata su un palo che essi sostengono li porti verso il cielo.
L'albero, il palo, la fune che utilizzano per arrampicarsi rappresenta il loro collegamento con il mondo degli spiriti.
Nel Tibet e nell'antica Cina i guaritori, gli uomini di medicina, venivano chiamati 'Maestri della Corda', poiché erano gli unicia poter mettere in atto tale collegamento.
Erano gli unici a potersi arrampicare fino al cielo.
In alcuni luoghi si servivano degli alberi ma l'elemento comune stava nel simbolo di collegamento costante e continuo con i poteri divini dell'inconscio attribuito alla scala.
Si potrebbe afferma che il sogno stesso è una scala perché ci collega con le profondità sconosciute della nostra psiche, ciascun sogno è come un piolo della scala.
Gli sciamani, per esempio, durante l'iniziazione si arrampicata su un palo che essi sostengono li porti verso il cielo.
L'albero, il palo, la fune che utilizzano per arrampicarsi rappresenta il loro collegamento con il mondo degli spiriti.
Nel Tibet e nell'antica Cina i guaritori, gli uomini di medicina, venivano chiamati 'Maestri della Corda', poiché erano gli unicia poter mettere in atto tale collegamento.
Erano gli unici a potersi arrampicare fino al cielo.
In alcuni luoghi si servivano degli alberi ma l'elemento comune stava nel simbolo di collegamento costante e continuo con i poteri divini dell'inconscio attribuito alla scala.
Si potrebbe afferma che il sogno stesso è una scala perché ci collega con le profondità sconosciute della nostra psiche, ciascun sogno è come un piolo della scala.
Il concetto di angelo è generalmente legato a un'esperienza miracolosa, nella quale percepiamo la presenza di un agente intelligente e al di sopra di noi che ci aiuta.
Gli angeli vengono anche ricondotti al concetto di 'doppio'.
La maggior parte delle popolazioni non civilizzate ritiene che gli esseri umani, durante la loro permanenza sulla terra, siano scissi.
Una parte della loro personalità, la più importante, vive in mezzo ai boschi o, invisibilmente, li accompagna.
In certi momenti questo doppio invisibile si manifesta. Noi diremmo che è la personificazione dell'inconscio.
Quando il doppio appare nella realtà, i primitivi lo vedono come sintomo di morte.
Quando accade che qualcuno si salvi in modo miracoloso, il primitivo pensa che a salvarlo sia stato il suo doppio.
È evidente che il doppio e l'angelo custode hanno molto in comune.
Vivere l'esperienza dell'angelo significa sperimentare dentro di sé l'esperienza di qualcosa di più intelligente e superiore al proprio Io, qualche cosa che decide del destino contro la volontà dell'interessato e lo porta a compiere azioni che egli non aveva previsto.
In alcune religioni tale esperienza si è trasformata nella credenza che esistono gli angeli, che ciascuno di noi ha il suo angelo custode, buono e protettivo, ma anche un angelo cattivo e seduttivo.
Essi simboleggiano la lotta fra i poteri semipersonificati dell'inconscio di cui non siamo responsabili.
Gli angeli venivano intesi come messaggeri di Dio.
L'uomo primitivo riteneva che Dio non potesse occuparsi di ogni cosa in prima persona, per cui gli angeli erano suoi delegati e badavano alle sue creature.
Gli angeli venivano molto spesso intesi come l'essenza personificata dei sogni perché anche i sogni possono salvare la vita. Si hanno talvolta sogni premonitori che se presi in considerazione possono impedire che succedano sciagure.
Non si può spiegare questo fenomeno, ma il nostro inconscio conosce molte più cose del nostro Io.
È come se l'inconscio si espandesse all'esterno e cogliesse informazioni inaccessibili alla coscienza. A volte, perciò, i sogni contengono ammonimenti e informazioni su cose che di fatto la coscienza ignora.
Gli angeli vengono anche ricondotti al concetto di 'doppio'.
La maggior parte delle popolazioni non civilizzate ritiene che gli esseri umani, durante la loro permanenza sulla terra, siano scissi.
Una parte della loro personalità, la più importante, vive in mezzo ai boschi o, invisibilmente, li accompagna.
In certi momenti questo doppio invisibile si manifesta. Noi diremmo che è la personificazione dell'inconscio.
Quando il doppio appare nella realtà, i primitivi lo vedono come sintomo di morte.
Quando accade che qualcuno si salvi in modo miracoloso, il primitivo pensa che a salvarlo sia stato il suo doppio.
È evidente che il doppio e l'angelo custode hanno molto in comune.
Vivere l'esperienza dell'angelo significa sperimentare dentro di sé l'esperienza di qualcosa di più intelligente e superiore al proprio Io, qualche cosa che decide del destino contro la volontà dell'interessato e lo porta a compiere azioni che egli non aveva previsto.
In alcune religioni tale esperienza si è trasformata nella credenza che esistono gli angeli, che ciascuno di noi ha il suo angelo custode, buono e protettivo, ma anche un angelo cattivo e seduttivo.
Essi simboleggiano la lotta fra i poteri semipersonificati dell'inconscio di cui non siamo responsabili.
Gli angeli venivano intesi come messaggeri di Dio.
L'uomo primitivo riteneva che Dio non potesse occuparsi di ogni cosa in prima persona, per cui gli angeli erano suoi delegati e badavano alle sue creature.
Gli angeli venivano molto spesso intesi come l'essenza personificata dei sogni perché anche i sogni possono salvare la vita. Si hanno talvolta sogni premonitori che se presi in considerazione possono impedire che succedano sciagure.
Non si può spiegare questo fenomeno, ma il nostro inconscio conosce molte più cose del nostro Io.
È come se l'inconscio si espandesse all'esterno e cogliesse informazioni inaccessibili alla coscienza. A volte, perciò, i sogni contengono ammonimenti e informazioni su cose che di fatto la coscienza ignora.
Vedi anche: I morti nei sogni, La coscienza e la Vox Dei
Tratto da "Il mondo dei sogni " di Marie Louise von Franz
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