giovedì 4 gennaio 2018

La danza cosmica della materia


In Cina il tempo non è mai stato un vuoto quadro di riferimento; è stato sempre contrassegnato dagli eventi accaduti nella natura simultaneamente.
L'universo possedeva nel contempo una natura ritmico-temporale, il cui ritmo di fondo era formato dallo scambio di Yang e Yin.
Al suo ritmo, cioè, era connessa l'idea d'una enantiodromia: quando una linea dell'oracolo di I Ching raggiunge il suo vertice, si ribalta nel suo opposto.
Il filosofo greco Eraclito formulò un'idea analoga, quando definì il destino "un senso (logos) ordinatore del cosmo, che diviene, per enantiodromia, creatore di tutte le cose".
Jung riprese questo concetto indicando la legge psicologica che tende a rovesciare gli opposti psichici nel loro contrario: il male nel bene, l'amore nell'odio, l'eccessiva spiritualità nella pulsionalità e così via.
Afferma Capra: "Tutta la materia, sia qui sulla terra, sia nello spazio esterno, è coinvolta in una continua danza cosmica.
La fisica moderna ha rivelato che ciascuna particella "canta perennemente la sua canzone", producendo configurazioni ritmiche di energie in forme dense e tenui".
Anche quando ritorniamo nell'ambito macrofisico e ai corpi degli esseri viventi, incontriamo lo stesso fenomeno: tutti seguono determinati ritmi, i propri tempi biologici.
Piante e animali, così, non solo si adattano all'ambiente, ma al tempo; ad esempio al dì (il cosiddetto fenomeno circadiano), ma anche alle fasi lunari (bassa e alta marea) o persino all'anno solare.
Alcune attività, come la ricerca del cibo, vengono causate negli animali non solo dallo stimolo del sorgere del sole, ma anche da un ritmo interno, che consente loro la "programmazione".
Anche le piante posseggono quasi una memoria del tempo, poiché molte (non tutte) cominciano a schiudere i loro fiori parecchie ore prima dell'alba, come se "sapessero" che il sole entro breve sorgerà.
Se le si lascia apposta all'ombra, schiudono i loro fiori sempre alla stessa ora del dì.
Si presume che gli orologi biologici degli animali funzionino mediante oscillatori che regolano parecchi processi fisiologici; fasi di attività o di quiete, cambiamenti di stato nel metabolismo, temperatura corporea e altri.
Questi ritmi sembrano innati e sono endogeni, non prodotti da stimoli esterni.
Negli organismo unicellulari e in alcune piante il tutto è spesso legato a un ritmo.
Nel cervello sembra esistere un'organizzazione ritmica, cronologica, standardizzata, funzionante come un tutto, sostiene Schaltenbrand.
Adolf Portmann sottolineava che interi comportamenti di piante e animali hanno una natura temporale: "Ogni forma vitale forma vitale è al nostro cospetto come una figura che esperisce il proprio sviluppo peculiare non solo nello spazio, ma anche nel tempo".
Tratto da "Psiche e materia" di Marie Louise von Franz

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