lunedì 4 aprile 2016

Le Compossibilità


I compossibili non sono altro che possibili compatibili tra loro, la cui unione in un medesimo complesso non introduce dunque al suo interno alcuna  contraddizione; di conseguenza la "compossibilità" è  sempre essenzialmente relativa all'insieme cui si riferisce.
Tale insieme può essere o quello dei caratteri che costituiscono gli attributi di un oggetto particolare o di un essere individuale, oppure qualcosa di molto più generale ed esteso, l'insieme di tutte le possibilità sottomesse a certe condizioni comuni e   che appunto per questo formano un ordine definito, uno degli ambiti compresi nell'Esistenza universale; deve comunque sempre trattarsi di un insieme determinato, altrimenti la distinzione non vale più.
Un "quadrato rotondo" è un'impossibilità, poiché l'unione dei due possibili "quadrato" e "rotondo" nella medesima figura implica una contraddizione; nondimeno questi due possibili sono entrambi realizzabili, e allo stesso titolo, poiché l'esistenza di una figura quadrata non impedisce ovviamente l'esistenza simultanea di una figura rotonda, o di una qualsiasi altra figura geometricamente concepibile.
In modo analogo le diverse geometrie euclidee e non-euclidee non possono evidentemente valere per un medesimo spazio; ma ciò non può  impedire alle differenti modalità spaziali cui esse corrispondono di coesistere nell'integralità della possibilità spaziale in cui ciascuna di esse deve a suo modo realizzarsi.
Esempi del genere hanno il vantaggio di aiutarci a comprendere, per analogia, ciò  che si riferisce a casi apparentemente più  complessi.
Se invece di un oggetto o di un esse e particolare si considera ciò che potremmo chiamare un mondo, ossia l'intero ambito costituito da un dato insieme di possibilità che si realizzano nella manifestazione, tali compossibili dovranno essere tutti i possibili che soddisfano determinate condizioni, le quali caratterizzeranno e definiranno con precisione il mondo in questione, che viene a rappresentare uno dei gradi dell'Esistenza universale.
Gli altri possibili che non sono determinati dalle medesime condizioni e pertanto non possono far parte dello stesso mondo, evidentemente non sono per questo meno realizzabili.
Ogni possibile ha in quanto tale un'esistenza propria.
Ogni possibilità che sia una possibilità di manifestazione deve appunto per questo necessariamente manifestarsi e che, inversamente, ogni possibilità che non deve manifestarsi è  una possibilità di non-manifestazione.
Una possibilità di manifestazione non ha alcuna superiorità rispetto a una possibilità di non-manifestazione; essa non è oggetto di una sorta di "scelta" o di "preferenza", ha soltanto una natura diversa.
Negare la coesistenza di altri mondi è altrettanto assurdo quanto dire che l'esistenza di una figura rotonda impedisce la coesistenza di una figura quadrata o triangolare o di qualunque altro genere.
C'è da aggiungere;
Soltanto le possibilità spaziali possono realizzarsi nello spazio, ma non è meno evidente che questo non impedisce alle possibilità non-spaziali di realizzarsi anch'esse

È  importante notare che la condizione spaziale non basta da sola a definire un corpo come tale: ogni corpo è necessariamente esteso, cioè sottoposto a spazio, ma contrariamente  a quanto hanno preteso i sostenitori di una fisica "meccanicista", l'estensione non costituisce affatto la natura o l'essenza dei corpi.... lo spazio non è uno dei possibili modi della manifestazione.
Tratto da "Gli stati molteplici dell'essere" di René Guénon
Vedi anche: Portali magnetici

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