Il mistero di Iside ha per contenuto principale la morte di Osiride e la ricerca del morto Osiride fatta da Iside.
Sappiamo che Osiride, il rappresentante dell'Essere solare, del Sole spirituale, viene ucciso da Tifone che nell'espressione egizia non è altro che Arimane.
Osiride è ucciso da Arimane, gettato nel Nilo e trascinato dalla corrente: Iside, la sposa, si mette alla sua ricerca, lo trova in Asia e lo riporta in Egitto, Osiride poi viene fatto a pezzi dal nemico Arimane e infine Iside sotterra i quattordici pezzi in posti diversi del mondo e da allora in avanti essi diventano parte della Terra.
La saggezza egizia ha pensato in modo profondo la connessione fra le potenze del cielo e quelle della terra.
Osiride come rappresentante delle forze solari, passa attraverso la morte, in diversi posti e nello stesso tempo egli è la forza che porta tutto a dare frutti sulla Terra.
L'antico saggio egizio pensa in mondo spirituale come le potenze che brillano dal Sole comunichino con la Terra, come facciano parte della terra e come poi, quali potenze solari sotterrate nella Terra, ritrasmettano all'uomo ciò che dalla Terra dà frutti.
Una delle piramidi egizie esprime tutto questo in modo specialmente significativo, essa è costruita con misure tali che per la posizione del Sole l'ombra della piramide stessa scompariva con l'equinozio di primavera, perché cadeva sulla base, e ridiventava visibile dopo l'equinozio d'autunno.
Gli egizi volevano esprimere in tal modo come ciò che altrimenti riverberava dal Sole viene seppellito nella Terra dalla primavera all'autunno per svilupparvi le forze della Terra, affinché possa dare frutti dalla Terra quel che è necessario per gli uomini.
Dobbiamo così rivolgerci a un'immagine degli antichi egizi secondo la quale essi da un lato guardavano al Sole e all'alta Entità solare che onoravano, e dall'altro anche indicavano come quell'Essere solare si fosse perduto in Osiride, come fosse stato creato e ritrovato da Iside affinché esso potesse continuare ad agire in un modo diverso.
In un altro modo deve adempiersi nel nostro tempo la leggenda di Iside.
Per noi non può andar perduto ciò che in misura maggiore ci vien dato da Osiride mediante il Cristo, ma può andar perduto, ed è andato perduto, ciò che per la comprensione cristiana è posto accanto a Osiride; per noi è andata perduta Iside, la madre del Salvatore, la divina saggezza Sofia.
Dobbiamo ritrovare la leggenda di Iside, il contenuto del mistero di Iside costruendolo con l'immaginazione adatta al nostro tempo.
Tratto da "La ricerca della nuova Iside, la divina Sofia" R. Stainer
Sappiamo che Osiride, il rappresentante dell'Essere solare, del Sole spirituale, viene ucciso da Tifone che nell'espressione egizia non è altro che Arimane.
Osiride è ucciso da Arimane, gettato nel Nilo e trascinato dalla corrente: Iside, la sposa, si mette alla sua ricerca, lo trova in Asia e lo riporta in Egitto, Osiride poi viene fatto a pezzi dal nemico Arimane e infine Iside sotterra i quattordici pezzi in posti diversi del mondo e da allora in avanti essi diventano parte della Terra.
La saggezza egizia ha pensato in modo profondo la connessione fra le potenze del cielo e quelle della terra.
Osiride come rappresentante delle forze solari, passa attraverso la morte, in diversi posti e nello stesso tempo egli è la forza che porta tutto a dare frutti sulla Terra.
L'antico saggio egizio pensa in mondo spirituale come le potenze che brillano dal Sole comunichino con la Terra, come facciano parte della terra e come poi, quali potenze solari sotterrate nella Terra, ritrasmettano all'uomo ciò che dalla Terra dà frutti.
Una delle piramidi egizie esprime tutto questo in modo specialmente significativo, essa è costruita con misure tali che per la posizione del Sole l'ombra della piramide stessa scompariva con l'equinozio di primavera, perché cadeva sulla base, e ridiventava visibile dopo l'equinozio d'autunno.
Gli egizi volevano esprimere in tal modo come ciò che altrimenti riverberava dal Sole viene seppellito nella Terra dalla primavera all'autunno per svilupparvi le forze della Terra, affinché possa dare frutti dalla Terra quel che è necessario per gli uomini.
Dobbiamo così rivolgerci a un'immagine degli antichi egizi secondo la quale essi da un lato guardavano al Sole e all'alta Entità solare che onoravano, e dall'altro anche indicavano come quell'Essere solare si fosse perduto in Osiride, come fosse stato creato e ritrovato da Iside affinché esso potesse continuare ad agire in un modo diverso.
In un altro modo deve adempiersi nel nostro tempo la leggenda di Iside.
Per noi non può andar perduto ciò che in misura maggiore ci vien dato da Osiride mediante il Cristo, ma può andar perduto, ed è andato perduto, ciò che per la comprensione cristiana è posto accanto a Osiride; per noi è andata perduta Iside, la madre del Salvatore, la divina saggezza Sofia.
Dobbiamo ritrovare la leggenda di Iside, il contenuto del mistero di Iside costruendolo con l'immaginazione adatta al nostro tempo.
Tratto da "La ricerca della nuova Iside, la divina Sofia" R. Stainer
Conferenza a Dornarch, 24 dicembre 1920
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