giovedì 11 ottobre 2018

L'uomo... un ponte.


L'uomo è un cavo teso tra la bestia e il superuomo - un cavo al di sopra dell'abisso.
Un passaggio periglioso, un periglioso essere in cammino, un periglioso guardarsi indietro e un periglioso rabbrividire e fermarsi.
La grandezza dell'uomo è di essere un ponte e non uno scopo: nell'uomo si può amare che egli sia una transizione e un tramonto.
Io amo coloro che non sanno vivere se non tramontando, poiché essi sono una transizione...
Io amo colui che vive per la conoscenza e vuole conoscere, affinché un giorno viva il superuomo...
Io amo colui che ama la virtù: giacché virtù e volontà di tramontare è una freccia anelante.
Io amo colui che non serba per sé una goccia di spirito, bensì vuol essere un tutti e per tutto lo spirito della sua virtù: in questo modo egli passa, come spirito, al di là del ponte.
Io amo colui che nella sua virtù fa un'inclinazione e un destino funesto:così egli vuole vivere, e insieme non più vivere, per amore della sua virtù...
Io amo colui l'anima del quale si dissipa e non vuole essere ringraziato, né dà qualcosa in cambio; giacché egli dona sempre e non vuol conservare se stesso....
Io amo colui l'anima del quale è profonda anche quando viene ferito e che può perire anche a causa di vicende meschine: così egli passa volentieri al di là del ponte....
Io amo colui che è di spirito libero e libero di cuore: il suo cervello, in tal modo, non è altro che le viscere del cuore, ma il suo cuore lo spinge a tramontare.
Io amo tutti coloro che sono come gocce grevi, cadenti una a una dall'oscura nube incombente sugli uomini: essi preannunciano il fulmine e come messaggeri periscono.
Ecco, io sono un messaggero del fulmine e una goccia greve cadente dalla nube: ma il fulmine si chiama superuomo.
Tratto da "Così parlò Zarathustra" di F. Nietzsche

Nessun commento:

Posta un commento

Google+