giovedì 11 gennaio 2018

La percezione personale del tempo


Il tempo nasce laddove l'eterno ordine extratemporale del Sé s'incontra con l'ordine legato al tempo del nostro mondo consciamente esperito.
Ciò ci porterebbe a concludere che la nostra relazione col tempo possa essere giusta "solo" se il nostro Io vive in stretta connessione con il Sè...
Sempre quando l'uomo non riesce a trovare senso e scopo della vita o smarrisce il suo modello "eterno", a causa di pregiudizi razionali, si pone sul piede di guerra contro il tempo.
La nostra valutazione dello scorrere del tempo, inoltre, varia se siamo sotto l'effetto di droghe o della febbre, se siamo anziani o giovani.
Gli orologi fisiologici in parte sembrano funzionare senza stimoli esterni, sembrano essere endogeni.
Non è ancora sicuro ma è probabile che molti di questi ritmi vengano scanditi dal cervello; la nostra percezione del tempo è quindi strettamente legata all'esistenza della nostra psiche nella sua forma incarnatasi nel cervello; nell'aspetto non incarnato, invece, la psiche appare in parte estranea al tempo, come ho già accennato.
Jung ha avanzato una spiegazione speculare di questo problema: "da un lato la coscienza non detiene alcuna informazione sui processi interni del corpo e dall'altra parte l'inconscio (...) si riferisce solo raramente al corpo o solo attraverso percorsi tangenziali, cioè in immagini fortemente "simbolizzate".
Tra "spirito e corpo"sembra sussistere un singolare vuoto".
Jung ritiene che in determinati luoghi del corpo possiamo avere un tumore a uno stadio avanzato, senza che ne siamo coscienti....
Jung menziona poi la relatività dello spaziotempo nei fenomeni parapsicologici e conclude infine con la domanda; «dobbiamo ricorrere alle categorie dello spazio e del tempo, quando si tratta della realtà psichica?... Forse la psiche potrebbe essere intesa come intensità inestesa e non come un corpo che si muove nel tempo.
Si potrebbe supporre che la psiche aumenti gradualmente da un'intensità minima a una infinita e che irrealizzi la realtà corporea se oltrepassa, ad esempio, la velocità della luce.
Ciò spiegherebbe l'"elasticità" dello spazio nelle percezioni extrasensoriali.
Senza un corpo che si muove nello spazio non può darsi alcun tempo e cioè spiegherebbe l'"elasticità" del tempo»
Tratto da "Psiche e materia" di Marie Louise von Franz

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