giovedì 29 giugno 2017

Il Cielo


La forma del cielo è sferica, rotonda e uniforme nella sua superficie, così come tutte le cose che in esso sono contenute e partecipano delle sue qualità e tempi.
La forma del cielo è la forma essenziale... poiché è la forma dello spirito, quasi a testimoniare che lo spirito è la prima è più antica delle cose del mondo...
La forma e la figura perfetta è il cerchio che, contenendo una sola linea, è la prima di tutte le figure.
E nessuna corruzione o generazione di corpi terrestri può avvenire in cielo e viceversa, nessuna parte del cielo può essere in qualsivoglia modo coinvolta come essenza nelle corruzioni e generazioni mondane.
Il cielo è una sfera perfetta e assolutamente uniforme in tutte le sue parti ed è contenuto in una circonferenza dotata di un punto medio che gode di tale proprietà: che tutte le linee condotte da esso alla circonferenza sono di lunghezza uguale.
Questo punto è detto Centro.
Queste linee sono i raggi che le stelle proiettano verso il centro del mondo...
Il cielo è una sfera e contiene in sé tutto il mondo secondo la sua capacità.
Questa sfera ....è una figura immutevole in se stessa.
Da esso accendono tutte le potenze degli spiriti e il cielo delle stelle fisse sta al suo interno con il centro separato da quello, essendo coincidente con il centro terrestre.
La sostanza del cielo è una unica sostanza e tutti i moti, sia dei corpi che delle sostanze, seguono il moto del cielo.
I gradi della prima partizione del cielo sono 360 e altrettante le raffigurazioni.
Da questa suddivisione discendono tutti i criteri astrologici, giacché questi corrispondono a immagini celesti e, inversamente, il cielo è la causa di tutte le operazioni inferiori.
...allo stesso modo agiscono le operazioni, le costellazioni, gli aspetti e le congiunzioni e le influenze dei pianeti sulle cose del mondo;
Giove quelle calde e umide;
Marte quelle calde e secche;
Venere quelle tiepide e molto umide;
Mercurio quelle di debole calore e molto secche;
Luna quelle fredde e umide;
Mentre le stelle fisse vengono influenzate dalle loro costellazioni...
Tratto da "Picatrix"

martedì 27 giugno 2017

Riflessione come relazione tra Anima e psiche

La relazione tra Anima e psiche emerge attraverso l'idea junghiana di riflessione.
Delle cinque pulsioni istintuali che Jung prende in esame (fame, sessualità, attività, riflessione, creazione) la nozione di riflessione -"piegarsi all'indietro"- e "volgersi verso l'interno" dando le spalle al mondo e ai suoi stimoli per dedicare l'attenzione a immagini ed esperienze psichiche - è quella che più si avvicina alla nozione di Anima.
Anima come Luna, passiva, fredda, proliferante, assorta, ripiegata su di sé, descrive nel linguaggio alchemico la riflessione.
L'archetipo corrispondente all'istinto di riflessione sarebbe dunque l'Anima.
".....l'istinto riflessivo .....Reflexio significa "piegarsi all'indietro"....il fatto che il riflesso che trasporta lo stimolo fino alla sua scarica istintuale subisce l'interferenza della psichizzazione.....Reflexio è un volgersi verso l'interno, il cui esito è....la formazione di una serie di contenuti e stati derivati, che si potrebbero chiamare riflessione o deliberazione.
Attraverso l'istinto riflessivo lo stimolo viene più o meno completamente trasformato in contenuto psichico, diventa cioè un'esperienza...."
Jung
Un'immagine della riflessione tradizionalmente associata con Anima è lo specchio e l'attività del rispecchiare.
L'autonomia dell'istinto riflessivo, la "mente naturale" di Jung, compare in un ambito più funesto come la mente lunare descritta da Paracelso nel suo De pestiliate, resto sul quale Jung si diffonde quando tratta dell'aspetto venefico e paralizzante della riflessione...
La psiche è principalmente frutto dell'istinto di riflessione, a sua volta intimamente legato all'archetipo dell'Anima.
"Attraverso la riflessione, la 'vita' e la sua 'anima' vengono astratte dalla Natura e dotate di esistenza autonoma".
L'archetipo sia della vita sia dell'anima, intese come qualcosa di distinto dalla "mera Natura" è Anima; Anima, dunque, sarebbe l'archetipo che attraverso la riflessione opera l'astrazione e, insieme, personifica in forma riflessa la vita e l'anima.
"La riflessione è un atto spirituale che  a in direzione opposta a quella del processo naturale; l'atto per cui ci fermiamo, richiamiano  alla mente una cosa, ci formiamo un'immagine e ci poniamo in relazione e veniamo a patti con ciò che abbiamo veduto.
Essa va intesa come atto del diventare coscienti.
Tratto da "Anima" di James Hillman

giovedì 22 giugno 2017

I Diciannove aiuti di Bach e il metodo della bollitura


I secondi 19 rimedi sono correlati con l'atto di portare luce nel mondo.
Sono i rimedi che aiutano a trasformare paure, sofferenze, traumi,...ecc.. in apprendimento.
Sono preparati sia con il metodo del Sole ma anche con quello della bollitura, i fiori preparati con quest'ultimo rappresentano gli ostacoli da superare nel cammino della vita.
Il motivo per il quale Bach avesse scelto questo metodo non è chiaro, dapprima si pensava al cattivo tempo, in quanto alcuni fioriscono a febbraio marzo, periodo in cui il sole non è abbastanza caldo per la preparazione del rimedio (ma egli continuò la bollitura anche per alcuni fiori estivi).
Si sostiene che i Secondi 19, costituiti (per lo più) da alberi e cespugli, ossia piante più dure, richiedano di dover essere bolliti.
Ma anche questo è vero solo in parte perché Star of Bethlehem è un fiore "morbido".
La luce del sole proviene da una dimensione esterna al nostro sistema planetario, mentre i combustibili fossili provengono dall'interno della terra.
La luce del fuoco si tramuta in fuoco assumendo la forma degli altri tre elementi: terra, acqua e aria, ossia carbone, petrolio e gas.
Proprio tale caratteristica di trasformazione diviene peculiare dei rimedi ottenuti per bollitura.
Non ci sono dubbi che questi nuovi rimedi agiscano a un livello diverso rispetto ai vecchi.
Sono più spiritualizzati e ci aiutano a sviluppare quel grande sé che dimora in noi e che ha il potere di sconfiggere tutte le paure, le difficoltà e le malattie.
Agire sugli stati emotivi della paura è la vera strada per perseguire la crescita spirituale.
Superare i problemi della vita ci aiuta a sviluppare le proprietà dell'anima.
L'apprendimento avviene attraverso l'esperienza delle difficoltà; non c'è conoscenza senza fatica.
Ci trasformiamo passando in mezzo al fuoco (come per l'alchimia).
La sofferenza è spesso associata alla seconda serie di rimedi.
La sofferenza è un processo di trasformazione e i rimedi ci aiutano a trovare la strada per uscirne, per eliminarla dal nostro cammino.
La malattia è il frutto di un modo di pensare e di agire sbagliati e cessa quando pensiero e azione vengono equilibrati.
Quando si apprende la lezione del dolore, della sofferenza e dell'angoscia, la sua presenza non ha più scopo ed essa automaticamente scompare.
Il latino sufferre, sostenere, è composto dal prefisso sub (ciò che sta sotto) e ferre (portare).
Si coglie l'idea di portare, qualcosa che sta sotto verso l'alto, azione compiuta dal fuoco nel metodo della bollitura.
Il concetto di spostamento dal basso verso l'alto è molto importante: l'energia del sole viene donata e ricevuta e proviene dall'alto.
Il fuoco brucia e porta con sé l'energia verso l'alto.
Così come i fiori avvizziscono e si dissolvono nell'acqua che bolle, i vecchi modelli si spezzano e il cambiamento esistenziale ha luogo.
Acqua e fuoco agiscono insieme per ammorbidire e disgregare, delicati e decisi.
La resistenza al cambiamento genera sofferenza, che per l'anima è paragonabile al processo di cottura.
I rimedi preparati con la bollitura sono:
Aspen - Cherry Plum - Elm -  Chestnut Bud - Star of Bethlehem - Willow - Pine - Holly - Walnut - Sweet Chestnut - Hornbeam - Red Chestnut.
I rimedi ottenuti da alberi, a livello emotivo, agiscono sulla riluttanza a vivere pienamente la vita.
Chestnut Bud vive ma non percepisce l'importanza di quello che prova e non appende le lezioni.
Larch evita di prendere attivamente parte alla vita e resta a guardare.
Hornbeam ha bisogno di attivare il coinvolgimento esistenziale perché usa la stanchezza interiore per restare fermo.
Quando queste tre lezioni vengono recepite e integrate nella vita, l'anima può fare tesoro dell'esperienza per crescere e progredire.
Tratto e adattato da "Fiori di Bach. Forma e funzione" di J. Barnard

martedì 20 giugno 2017

Fantasia e Anima


Anima crea ricettacoli in ogni luogo, in qualunque luogo, per il fatto stesso di entrarvi dentro.
Lo strumento con cui lo fa è la fantasia.
I fenomeni prendono vita e diventano portatori di anima attraverso le nostre fantasie immaginose su di essi.
Quando non abbiamo fantasie sul mondo, il mondo è oggettivo, morto....
La fantasia non è semplicemente un processo interiore che avviene nella mia testa: è un modo di essere nel mondo e di restituire al mondo l'anima.
Il tentativo di riappropriarsi dell'anima sottraendola alla vita esterna, priva il "fuori" del suo "dentro", imbottendo la persona di soggettiva pienezza d'anima e riducendo il mondo a un cumulo di scorie da cui sono state estratte tutte le proiezioni, tutte le personificazioni e tutta la psiche.
Perciò quanto più, in nome dell'Anima lavoriamo sulla nostra personalità e soggettività, tanto meno il nostro è un vero fare anima e tanto più e un'illusione che Anima sia in noi anziché noi in lei.
"L'uomo ....è....nella psiche (non nella sua psiche)"
"La parte maggiore dell'anima è fuori del corpo"
Jung
Poiché la nozione di Anima implica sempre l'anima mundi, l'anima del e nel mondo, nessuno sviluppo della coscienza improntata ad Anima può mai avvenire semplicemente attraverso lo sviluppo della soggettività individuale.
La "mia" Anima è un'espressione propria dell'errore personalistico.
"L'anima opera...nel corpo, ma ha La parte maggiore della sua funzione ....fuori del corpo"
Jung
L'esasperata soggettività degli eventi d'Anima "è tutto fuorché personale", perché è archetipica.
Quelle esperienze sono personali ma in senso archetipico, ci fanno sentire nel medesimo istante archetipici e personali insieme.
Quando è sotto il dominio di Anima, la nostra pienezza d'anima ci fa sentire più intensamente "me", speciali, diversi, prescelti, quello è precisamente il momento in cui "di fatti noi siamo più estraniati da noi stessi, e poi simili all'Homo sapiens tipico"
"Se parto dal presupposto che "queste non sono che fantasie" non riuscirò mai a considerare le manifestazioni della mia Anima come qualcosa di più che sciocche debolezze.
Ma se parto dal principio che il mondo è fuori e anche dentro.... devo a rigor di logica accettare i turbamenti e gli inconvenienti che mi arrivano dal di dentro come altrettanti sintomi di un difettoso adattamento alle condizioni di quel mondo interiore"
Jung
Anima rimanda a una "quintessenza di immagini fantastiche", una quintessenza del colore dell'aria il cui effetto finale nel convincere della realtà della psiche è la scoperta "che questa fantasia sta accadendo ed è non meno reale di quanto lo sia io, come entità psichica", "proprio come se io fossi una di quelle figure fantastiche".
La mia convinzione che la psiche e le sue fantasie sono altrettanto reali della materia e della natura, altrettanto reali dello spirito, dipende dalla credibilità che Anima ha saputo darsi ai miei occhi.
Tratto da "Anima" di James Hillman

giovedì 15 giugno 2017

I Sette aiuti di Bach


Dopo aver parlato dei Dodici guaritori, esponiamo il successivo lavoro di Bach nell'aver scoperto altri 4 e poi, successivamente, altri 3 (per un totale di 7) rimedi per tutte quelle persone per le quali è difficile individuare il tipo animico corrispondente ai Dodici guaritori.
Bach riusciva a individuare facilmente le varie condizioni dell'anima e i rimedi corrispondenti del paziente
In alcuni casi, tuttavia, le persone non appartengono a nessuno dei dodici tipi, poiché il tipo animico è oscurato da un altro stato emozionale, una condizione cronica, di vecchia data;
Si osserva che alcuni soggetti non sembrano corrispondere a nessuno dei Dodici guaritori; molti di loro si sono tanto abituati alla malattia che questa sembra parte della loro natura ed è difficile cogliere il loro vero sé ...
"Fase di stagnazione"
Tali persone hanno perduto gran parte della loro individualità, della loro personalità, e devono essere aiutate a uscire dal blocco, dall'impasse, in cui si sono visualizzate, prima di poter capire di quale dei Dodici guaritori abbiano bisogno.
Questi (7 rimedi) ci inducono a orientarci verso la luce, ci donano la percezione per poter cogliere la lezione esistenziale a noi riservata.
I nuovi rimedi servono a "farci superare questa fase" di rassegnazione nei confronti della malattia o dei problemi e ci "portano nell'ambito dei Dodici guaritori".
Degli stati si sovrappongono a tal punto al sé essenziale e diventano a tal punto parte della personalità che la "condizione anomala della mente o del corpo è considerata da loro stessi e dagli altri un tratto del carattere.
I Sette aiuti sono;
Gorse - rassegnazione
Oak - resistenza
Heather - egocentrismo, appiccicosità
Rock Water - inquisitore durezza
Vine - potere sugli altri
Olive - esaurimento psicofisico
Wild Oat - perdita della propria strada, bussola
Da notare Vine e Olive che sono piante coltivate dall'uomo e sono i rimedi per gli uomini che hanno patito le mani della civiltà.
Mentre Vine è una pianta "addestrata" dall'uomo, Olive è una pianta modificata al fine di sfruttarne i frutti nella maniera più completa.
Notiamo un'altra associazione tra Vine, Olive è Rock Water sono rimedi che hanno a che fare con il cristianesimo e le malattie corrispondenti sono legate allo stile di vita.
Olive e Vine hanno dei rapporti evidenti con la religione cristiana Rock Water è legato al fatto che ogni fonte sacra del paganesimo è stata tramutata da tempio pagano a santuario cristiano.
Mentre il rimedio Wild Oat è un rimedio per tutti, anzi è il rimedio che più può aiutare ad individuare il proprio corrispondente animico, quando sembra impossibile.
È la bussola dei fiori di Bach.
Tutti i Sette rimedi sono preparati con il metodo del Sole, come i Dodici guaritori.
Tratto e adattato da "Fiori di Bach. Forma e funzione" di J. Barnard

martedì 13 giugno 2017

Mercurio e Anima


Molti degli attributi assegnati a Mercurio sono termini anche usati per Anima e per l'anima; e come Mercurio è detto "l'archetipo dell'inconscio", così Anima è l'archetipo che personifica l'inconscio collettivo
".....Mercurio è l'anima mundi"
"Come anima mundi, Mercurio può effettivamente essere paragonato alla....(Vergine di luce) degli gnostici e alla Vergine Maria del cristianesimo."
".....esteriormente il Mercurio corrisponde all'argento vivo interiormente esso è.... un'anima mundi....."
Jung
Mercurio e Anima posseggono una natura molto simile: sono pieni si stratagemmi, volubili, irridescenti, sfuggenti, insondabili, qualità espresse dall'immagine dell'argento vivo, per Mercurio e per Anima, dall'immagine dell'elfo e di Melusina, e dalle ali baluginanti di psyche.
"Mercurio è spesso indicato come 'anima' .....Molto più materialistica è la definizione di Mercurio come 'forza vivificatrice, quasi un glutine che tiene insieme il mondo e sta tra corpo e lo spirito.
Tale concezione corrisponde a....Mercurio come anima media natura.
Di qui non c'è che un passo a identificare Mercurio con l'anima mundi"
Jung
La loro somiglianza non li rende la stessa e unica cosa sotto tutti gli aspetti; tuttavia contribuisce, essendo Mercurio la rappresentazione per eccellenza della natura psichica, a dare sostanza all'idea che lo speciale significato e importanza di Anima sia di ordine psichico.
Anima è mercuriale all'estremo seduttivamente sfuggente, diffusa ovunque e di conseguenza lo spirito è prevalentemente umido, vaporoso, immerso in un palpitante fluire di incertezze.
È in questo stato, quando anima e spirito sono confusi che lo spirito si riveste di bianco, il colore di Anima - l'albedo, anima candida - e l'anima appare vestita dei colori dello spirito l'azzurro o il rosso.
Tratto da "Anima" di James Hillman

giovedì 8 giugno 2017

Bach: la missione di ognuno di noi


Per Bach la natura era la creazione della vita e rispecchiava la Divinità.
"L'armonia del mondo si palesa nella Forma e nel Numero e il cuore, l'anima è tutte le poesia della Filosofia Naturale sono racchiuse nel concetto di bellezza matematica" D'Arcy Thompson.
La notiamo nella geometria dei cristalli, nel modello numerico dei petali, nella simmetria delle piante e nel disegno complesso delle forme di vita: la vita si è sviluppata mediante un ordine naturale..
Egli si concentrò sulle proprietà del sette e del dodoci.
Scelse sette nosodi, sette lezioni dell'anima, sette principi; poi dodici capitoli per Free Thyself, dodici difetti e dodici virtù, dodici grandi rimedi, dodici guaritori e, in seguito sette aiuti.
Dopo aver scoperto, alla fine del 1933, diciannove rimedi, nel 1935 iniziò la ricerca di una seconda serie, anch'essa composta da 19 preparati.
12+7=19, 1+9=10, 1+0=1; quindi, 19+19=38, 3+8=11; undici è un numero di per sé particolare, equivale a 1+1=2, indicativo delle due parti delle sue ricerche.
In tale ottica Bach scelse 12 tipi animici di base, correlati con 12 segni zodiacali (egli precisò che si trattava dei 12 segni lunari),  con i 12 discepoli, i 12 mesi dell'anno, le 12 tribù d'Israele, i 12 Imam, e altri elementi ancora.
Bach iniziò con 12 e si attenne all'idea che ognuno di noi potesse individuare la propria essenza in uno di essi.
Egli parla di "gruppi definiti di uomini, ognuno dei quali svolge la sua funzione, ovvero, divulgare nel mondo materiale la lezione specifica che ha imparato.
Ciascuno di questi gruppi animici è responsabile della trasformazione del suo problema esistenziale.
Questa visione, in cui il tipo animico rappresenta una virtù essenziale indispensabile per l'evoluzione della vita sulla terra, permea tutti gli scritti di Bach.
"....ed è perfezionando interiormente tali qualità che ognuno di noi porta il mondo intero un passo più vicino al suo fine ultimo, glorioso e inconcepibile".
Ogni individuo "ha la stessa importanza nel Piano divino" e può avere un ruolo nella salvezza del mondo.
Siamo tutti connessi con i 12 discepoli inviati nel mondo.
Ciascuno di noi, dunque, ha un compito da svolgere, conformemente alla natura del gruppo animico di appartenenza e allo scopo specifico che la nostra anima ci ha assegnato;
Ogni individuo in tali gruppi ha una personalità specifica, un compito specifico da svolgere e un modo specifico di svolgerlo.
Questi elementi sono anche causa di disarmonia: se non ci atteniamo  alla nostra personalità e al nostro compito, essa si manifesta nel corpo sotto forma di malattia.
Per trovare la pianta in grado di aiutarci, dobbiamo individuare lo scopo della nostra vita... e capire le difficoltà che incontriamo sul nostro cammino.
Le difficoltà.... sono proprio la prova che stiamo raggiungendo risultati...
Scopriamo da soli quale battaglia sia particolarmente ardua...poi usiamo con gratitudine e riconoscenza la pianta che ci è stata mandata per aiutarci a vincere....
Scopriamo cosa attira di più nella vita e  facciamolo.
Facciamo anche in modo che diventi parte di noi, naturale come il respiro, come l'apertura raccoglie il miele...
I 12 rimedi, ovvero i Dodici guaritori, costituiscono la base dei trentotto rimedi floreali di Bach, le fondamenta dell'edificio.
Secondo Bach l'anima è sostanzialmente di un tipo o dell'altro, anche se per un certo periodo assume uno stato emozionale diverso.... ritorniamo all'infanzia, recuperiamo il contatto con il tipo animico con cui siamo nati.
Durante la vita possono intervenire altri stati emozionali che ci portano talvolta alla disperazione e all'impotenza.
Tuttavia la disperazione non è un rimedio per un tipo specifico: non nasciamo disperati, bensì pieni di speranza ed è con la speranza infusa dall'amore per l'esistenza che muoviamo i primi passi.
Tratto da "Fiori di Bach - forma e funzione " di J. Barnard

martedì 6 giugno 2017

L'autoconoscenza dell'anima


Il fatto che attraverso l'autoconoscenza, ossia attraverso l'esplorazione della propria anima, si scoprano gli istinti e il loro mondo d'immagini, dovrebbe gettare luce sulle forze che dormono nell'anima e di cui non ci si rende conto finché tutto va bene.
Si tratta di risorse di altissimo dinamismo e dipende soltanto dalla preparazione e posizione della coscienza se l'ingresso di tali forze e delle immagini e rappresentazioni ad esse connesse porterà a una costruzione oppure a una catastrofe.

L'uomo moderno deve ricercare nella natura dell'uomo singolo quelle forze e rappresentazioni soccorrevoli che da sempre lo hanno aiutato a trovare la giusta via tenebre e pericoli.
Si tratterà sempre e soltanto di un solo individuo e non di centomila che giustificherebbero meglio quella fatica, per quanto si sappia che nulla accadrà finche non muterà il singolo.
Un'azione esercitata su tutti gli individui che si vorrebbero educare non potrà rendersi manifesta neppure dopo qualche secolo poiché la trasformazione spirituale dell'umanità si attua quasi insensibilmente, nel processo dei millenni, né vi è modo di accelerarla o rallentarla con processi razionali.
Bisogna provocare un mutamento nei singoli i quali avranno o si procureranno a loro volta la possibilità di influenzare, in una cerchia ristretta o più larga, coloro che la pensano in modo non dissimile.
Ogni uomo che possiede l'intelligenza del proprio fare e ha raggiunto così l'accesso all'inconscio esercita involontariamente un'azione sul proprio ambiente.
L'approfondimento e l'allargamento della coscienza genere l'effetto che i primitivi chiamavano mana.
Si tratta di un flusso involontario sull'inconscio degli altri, in certo senso di un prestigio inconscio che conserva tuttavia il suo effetto soltanto finché non avviene deliberatamente.
Inoltre lo sforzo verso l'autoconoscenza è fruttifero anche perché giunge qui in soccorso un fattore che è stato fin ora fondamentalmente trascurato: l'inconscio spirito del tempo, che compensa la presa di posizione della coscienza e anticipa quasi per presentimento le modificazioni future.
Viviamo nell'attesa di un "mutamento delle forme degli dèi", ossia dei principi e simboli fondamentali.
Quest'esigenza del nostro tempo, che davvero non abbiamo scelto coscientemente, è l'espressione dell'uomo interiore e inconscio che si trasforma.

Di questo mutamento gravido di conseguenze dovranno rendersi conto le generazioni future, sempre che l'umanità voglia salvarsi dall'autodistruzione che la minaccia per la Potenza della sua tecnica e della sua scienza.
Felicità e contentezza, equilibrio spirituale e senso della vita possono essere sperimentati soltanto dall'individuo e non dallo Stato, che, da un lato, non è che una convenzione tra individui autonomi e, dall'altro, minaccia di farsi preponderante e di soffocare l'individuo.
Le condizioni temporali, sociali e politiche, hanno certo molta importanza ma vengono smisuratamente sopravalutate agli effetti della felicità o infelicità individuali, poiché vengono giudicate come gli unici fattori decisivo.
Tutto ciò che è inteso a tal fine soffre del difetto di trascurare la psicologia dell'uomo, al quale asserisce di essere destinato, e di favorire soltanto le sue illusioni.
Tratto da "Realtà dell'anima" di C.G.Jung
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