martedì 4 aprile 2017

Patologia di Hermes


Intrighi politici, spionaggio, hackeraggio, intrallazzi vari,  all'italiana anche e non solo : come viene usata la PATOLOGIA di HERMES...
Hermes è il dio greco della comunicazione e sovrintende il legame. 
Dio delle erme e dei crocicchi, sta sui confini in perenne comunicazione, congiunge e ricongiunge, passa informazioni e le bypassa. 
Dice lo scomparso mitografo William Doty che Hermes è "sempre una figura di transizione. 
Divinizza la transizione [i passaggi] Egli mette eternamente in questione qualunque semplicistica definizione di genere, qualunque separazione riduzionistica tra questo mondo e un altro,- qualsiasi altro -. 
Ermeticamente ci si apre senza fine, senza mai perdersi o arrivare a un punto di stasi". 
Sappiamo bene dal mito come Hermes abbia questa straordinaria e volatile capacità di tessere legami e al tempo stesso di congiungere, riunire, una sorta di Hermes-simbolo, le cui oscillazioni possono costellare anche l'oscuro, l'apparente imprevedibile. 
Di fatto lui stesso è imprevedibile. 
Hermes congiunge l'inferiore e il superiore, ma anche l'oscuro e il luminoso. 
Jung nel suo saggio su Mercurio ci dice che Hermes è " questo mistero notturno, questa magica oscurità in piena luce del sole". 
Spesso si annuncia con un improvviso silenzio che è richiamo oscuro, cifra ermetica, presagio. 
Ma è nella notte che Hermes si manifesta con la sua capacità di avvolgere svelando e al tempo stesso nascondendo, orientando e sviando contemporaneamente, fa ritrovare come per caso cose perdute, situazioni, l'oscuro. 
Rivela nascondendo...
James Hillman ha parlato a lungo della patologia di Hermes come ricaduta umana di un dio frainteso nella sua naturale ambivalenza simbolica.
Ricordiamo che gli incontri più interessanti avvengono sempre sui confini, sulle zone di confine della Psiche...
Eldo Stellucci

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