martedì 28 febbraio 2017

Il significato del tradimento per il traditore

Che cosa può significare il tradimento per il padre? Cosa può significare per Dio lasciare morire il proprio figlio sulla croce non ci viene detto.
Che la capacità di tradire attenga alla condizione di padre? Proviamo a riflettere su questa domanda.
L'immagine paterna - quella figura giusta, saggia e clemente - si rifiuta di intervenire in alcun modo per lenire le sofferenze che il padre stesso ha provocato.
Inoltre, il padre rifiuta di rendere conto di sé.

Il rifiuto di spiegare significa che la spiegazione deve venire, semmai, dalla parte offesa.
Questo è lo stimolo creativo presente nel tradimento: è l'individuo tradito a dover trovare il modo di risorgere, a dover fare un passo avanti dandosi da sé un'interpretazione dell'accaduto.
Ma l'esperienza del tradimento può essere creativa solo a patto che egli non cada nei pericoli che abbiamo descritto evi rimanga fissato (vedi le 5 scelte sterili del post-tradimento).
Nei racconti archetipici e nella vita quotidiana il tradimento non è spiegato all'altro dal traditore, perché avviene inconsciamente, attraverso il nostro autonomo lato sinistro.
L'uso cosciente della brutalità sembrerebbe un tratto comune alle figure paterne.
Il padre ingiusto riflette l'iniquità della vita.
Rimanendo insensibile al grido di aiuto e al bisogno dell'altro, arrivando ad ammettere che la sua promessa è fallibile, il padre riconosce che il potere della parola può essere trasceso dalle forze della vita.
Tale consapevolezza dei propri miti maschili e tale durezza di cuore indicano un alto grado di differenziazione del lato sinistro che significa capacità di reggere la tensione senza intervenire, di sbagliare senza cercare di rappezzare la situazione, di lasciare che siano gli altri a determinare i principi.
Significa anche essere riusciti a superare in qualche misura quel senso di "coda di paglia" che ci trattiene dal compiere fino in fondo in piena coscienza certe azioni brutali ma necessarie.
La coda di paglia e il cuore tenero rendono l'azione schizofrenica e Anima non è in grado di reggere.
Invece il cuore duro del padre non trasmette ingiunzioni opposte.
Non tradisce il figlio per poi prenderlo in braccio dicendo: "povero piccolo fa più male a me che a te sai?"
Una tale disponibilità ad assumerci il ruolo di traditore ci avvicina alla condizione animale, non tanto schiavi di un Dio morale/diavolo immorale, quanto servitori di una natura che è amorale.
Integrazione di Anima, dove il cuore freddo e le labbra sigillate rimandano a Eva e al serpente, la cui  saggezza è pure vicina alla proditorietà della natura.
Che l'integrazione di Anima non possa manifestarsi, oltre ai vari modi che c aspettiamo (vitalità, relazionalità, amore, immaginazione, sottigliezza ecc...) anche nel diventare simili alla natura?
Tratto da "Puer Aeternus" di James Hillman

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