martedì 13 dicembre 2016

L'uomo e il processo cognitivo


La necessità, per la quale l'uomo, messo alle strette, desidera e cerca di afferrare le ali dell'aurora, ti spinge affinché l'ingegno umano non si intorpidisca e non muoia la sua forza vitale.
La natura ha assegnato a tutti ali squisite secondo necessità, ma sono davvero pochissimi coloro che sanno dispiegarle.
Ci si presentano dinanzi cose, segni,  immagini, spettri o fantasmi.
Gli elementi di differenziazione sono l'odioso, cioè il deforme e il cattivo; il desiderabile, cioè il bello e il buono e le combinazioni tra due o tre di questi elementi. ..
La natura fornisce di questi elementi di meditazione il senso, la concupiscenza, l'intelletto e la volontà, da cui si origina il vedere, il toccare in generale, l'immaginare, il pensare e anzitutto il ricordare,  il riflettere e il comprendere, donde nasce, in base a ciò che è ricordato, quello che vien solitamente denominato intelletto "che comprende" o "in attitudine" .
A questi elementi si aggiunge la formazione, le cui specie sono: l'opinione in generale, il dubbio, lo scrupolo, il legame, la fiducia e la seduzione in genere - che eccita il piacere, l'ambizione, la curiosità e la fiducia...
Tutto ciò produce poi da una parte la scelta e il rifiuto, dall'altra l'assenso e il dissenso.
Tra questi procedimenti vi è il semplice apprendere o "concezione prima", il numerare, il misurare, il pesare, dividere, distribuire, distinguere, ordinare, definire, rappresentare, argomentare e comprendere  che è l'attività della mente.
Gli elementi che esistono per natura preesistono nella mente del creatore primo e in seguito, a partire da esse, vengono alla luce secondo certe successioni... questi elementi dalla prima mente vengono comunicati al primo intelletto e comparendo grazie ad esso nell'ordine naturale (dopo che in qualche modo erano preesistenti nell'archetipo infinito) divengono per così dire inclusi in un certo confine e in questo modo esistenti in natura.
Tratto da "Il sigillo dei sigilli" di Giordano Bruno

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