sabato 3 settembre 2016

Il Re del Mondo


Il titolo di Re del Mondo viene attribuito propriamente a "Manu", il Legislatore primordiale e universale il cui nome si trova, sotto forme diverse, presso numerosi popoli antichi; ricordiamo soltanto il "Mina" o "Menes" degli Egizi, il "Menw" dei Celti e il "Minosse" dei Greci.
Tale nome non indica un personaggio storico o più o meno leggendario.
Esso designa un principio, l'intelligenza cosmica che riflette la Luce spirituale pura e formula la Legge (Dharma) ed è l'archetipo dell'uomo considerato specialmente in quanto essere pensante (in sancrito "mfnava").
Tale principio può essere reso manifesto da un centro spirituale stabilito nel mondo terrestre, da un' organizzazione incaricata di conservare integralmente il deposito della tradizione sacra, di origine non umana, per mezzo della quale la Sapienza primordiale si comunica attraverso le epoche a coloro che sono in grado di riceverla.
Il capo di tale organizzazione, in quanto rappresenta in certo modo "Manu" stesso, potrà legittimamente portarne il titolo e gli attributi; inoltre, dato il grado di conoscenza che deve aver raggiunto per poter esercitare la sia funzione, si identifica realmente col principio di cui è in un certo modo l'espressione umana e davanti a quale la sua individualità scompare.
Si tratta di un doppio potere al tempo stesso sacerdotale e regale.
Il carattere "pontificale", nel senso più vero che ha questa parola, appartiene realmente e per eccellenza al capo della gerarchia iniziatica:
letteralmente il "Pontifex" è un "costruttore di ponti" e questo titolo romano è in qualche modo un titolo massonico"; ma simbolicamente, il "Pontifex" è colui che adempie la funzione di mediatore, in quanto stabilisce la comunicazione fra questo mondo e i mondi superiori.
In tal senso l'arcobaleno, il "ponte celeste", è un simbolo naturale del "pontificato".
Presso gli Ebrei, esso è il pegno dell'alleanza di Dio con il suo popolo; in Cina, è il segno dell'unione del Cielo con la Terra; in Grecia, rappresenta l'Iride, la messaggera degli Dei; un po' dappertutto, presso gli Scandinavi, i Persiani, gli Arabi, in Africa centrale e anche presso certi popoli dell'America del Nord, è il ponte che collega il mondo sensibile a quello sovrasensibile.
Presso i Latini l'unione dei due poteri, sacerdotale e regale, era rappresentata dal simbolismo di "Janus".
Vi era nel Medioevo un espressione che riuniva in sé i due aspetti complementari dell'autorità: era una contrada misteriosa chiamata "regno del prete Gianni".
L'idea di un personaggio che è sacerdote e re al tempo stesso non è molto comune in Occidente, benché, proprio all'origine del Cristianesimo, essa sia rappresentata in modo assai evidente dai Re Magi.
Nel medioevo il potere supremo era diviso fra Papato e l'Impero: segno di un' organizzazione incompleta al vertice,  dunque il vero potere doveva trovarsi altrove.
La figura del Manu consiste letteralmente in "colui che fa girare la ruota", colui che è  posto al centro di tutte le cose,  ne dirige il movimento senza parteciparvi egli stesso o che secondo l'espressione di Aristotele ne è il "motore immobile".
Il punto fisso che tutte le tradizioni sono concordi a designare simbolicamente come il "Polo" perché intorno ad esso si effettua la rotazione del mondo, rappresentata generalmente dalla ruota, sia presso i Celti sia presso i Caldei e gli Indù.
Il Re del Mondo deve avere una funzione essenzialmente ordinatrice e regolatrice, riassunta in una parola come "equilibrio" o "armonia" (in sancrito "Dharma"); il riflesso nel mondo manifestato dell'immutabilità del Principio supremo.
Il Re del Mondo ha come attributi fondamentali la "Giustizia" e la "Pace" che sono le forme rivestite dall'equilibrio e dall'armionia nel "mondo dell'uomo".
Tratto da " Il Re del Mondo" di Réne Guénon

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