sabato 30 gennaio 2016

Il mito di Er di Platone e il daimon

 Ciascuna persona viene al mondo perché è chiamata.
L'idea viene da Platone, dal mito di Er che egli pone alla fine della sua opera più nota, la Repubblica.
Prima della nascita, l'anima di ciascuno di noi sceglie un'immagine o disegno che poi vivremo sulla terra, e riceve un compagno che ci guidi quassù,  un daimon, che è unico e tipico nostro.
Tuttavia, nel venire al mondo, dimentichiamo tutto questo e crediamo di esserci venuti vuoti.
È il daimon che ricorda il contenuto della nostra immagine, gli elementi del disegno prescelto, è lui dunque il portatore del nostro destino.
Secondo Plotino (205-270 d.C.), il maggiore dei filosofi neoplatinici, noi ci siamo scelti il corpo, i genitori, il luogo e la situazione di vita adatti all'anima e corrispondenti, come racconta il mito, alla sua necessità.
Come a dire che la mia situazione di vita, compresi il mio corpo e i miei genitori, che magari adesso vorrei ripudiare, è  stata scelta direttamente dalla mia anima e se ora la scelta mi sembra incomprensibile è  perché  ho dimenticato.
Bisogna prestare particolare attenzione all'infanzia per cogliere i primi segni del daimon all'opera per afferrare le sue intenzioni e non bloccargli la strada.
Le altre conseguenze pratiche vengono da sé:
riconoscere la vocazione come un dato fondamentale dell'esistenza umana;
allinearela nostra vita su di essa;
trovare il buon senso di capire che gli accidenti della vita fanno parte del disegno dell'immagine, sono necessari a esso e contribuiscono a realizzarlo.
Vedi anche: Il mio primo libro scelto
Tratto da "Il codice dell'anima" di James Hillman

giovedì 28 gennaio 2016

Il mito platonico della discesa


Ascesa e caduta.
È uno dei modelli archetipici della vita, una delle sue lezioni morali più antiche, cosmiche.
Ma ciò che importa è come si cade, lo stile della caduta.
Il mito platonico della discesa dice che l'anima discende in quattro modi: attraverso il corpo, i genitori, il luogo, le condizioni esterne.
Possiamo prenderli come istruzioni per completare l'immagine che ci siamo portati con noi al nostro arrivo.
Per prima cosa, il corpo: discendere, cioè crescere, significa ubbidire alla legge di gravità, assecondare la curva discendente che accompagna l'invecchiamento.
Secondo, accettare di essere un membro della tua famiglia, di fare parte del tuo albero genealogico, così com'è, con i suoi rami contorti e i suoi rami marci.
Terzo, abitare in un luogo che sia adatto alla tua anima e che ti leghi a sé con doveri e usanze.
Infine, restituire, con gesti che dichiarano il tuo pieno attaccamento a questo mondo, le cose che l'ambiente ti ha dato.
Per il secondo punto "accettare  di essere un membro della tua famiglia..." può  accadere che...
Da qualche parte un folletto continua a sussurrare un'altra storia: "Tu sei diverso; non assomigli a nessuno della famiglia; tu non sei dei loro".
Nel cuore si annida un eretico, che chiama la famiglia una fantasia, una superstizione.
La teoria della ghianda propone una soluzione antica: è  stato il mio daimon a scegliere sia l'ovulo che lo spermatozoo, così come aveva scelto i portatori, detti "genitori".
La loro unione deriva dalla mia necessità, non il contrario.
Questo non aiuta a spiegare le unioni impossibili, le incompatibilità i veloci concepimenti e i bruschi abbandoni che si verificano tra i genitori di molti di noi?
Tratto da "Il codice dell'anima di James Hillman

martedì 26 gennaio 2016

Il daimon

Ciascuna vita è formata dalla propria "immagine", unica e irripetibile, un'immagine che è l'essenza di quella vita e che la chiama a un destino.
In quanto forza del fato, l'immagine ci fa da nostro genio personale, da compagno e da guida memore della nostra vocazione.
Il daimon svolge la sua funzione di "promemoria" in molti modi.
Ci motiva.
Ci protegge.
Inventa e insiste con ostinata fedeltà.
Si oppone alla ragionevolezza facile ai compromessi e spesso obbliga il suo padrone alla devianza e alla bizzarria, specialmente quando si sente trascurato o contrastato.
Offre conforto e può ospitarci nel suo  guscio, ma non sopporta l'innocenza.
Può far ammalare il corpo.
È incapace di adattarsi al tempo, nel flusso della vita trova errori, salti e nodi ed è lì che preferisce stare.
Possiede affinità con il mito, giacché lui stesso è  un essere del mito e pensa in forma mitica.
Il daimon è  dotato di una prescienza, non ha il potere di manipolare gli eventi per conformarli all'immagine e adempiere la vocazione.
La sua prescienza, dunque, non è perfetta ma limitata, riguarda piuttosto il senso generale della vita in cui si incarna.
Inoltre il daimon è  immortale, nel senso che non ci lascia mai e non può  essere liquidato dalle spiegazioni di noi mortali.
C'entra molto con i sentimenti di unicità, di grandezza e con l'inquietudine del cuore, con la sua impazienza, la sua insoddisfazione, i suoi struggimenti.
Ha bisogno della sua parte di debolezza.
È lento ad ancorarsi e svelto a volare.
Si sente insieme esule sulla terra e partecipe dell'armonia del cosmo.
Le immagini e le metafore sono la sua lingua madre, innata, la stessa che costituisce la base poetica della mente e rende possibile la comunicazione con tutti gli uomini e tutte le cose.
Tratto da "Il codice dell'anima" di James Hillman

giovedì 21 gennaio 2016

La vista del cuore


L'idea che la ghianda sia celata alla vista, nascosta, sotterrata nell'infanzia, rimossa dimenticata e dunque possa essere redenta soltanto con l'introspezione attiva nello specchio della mente...è  una falsa credenza...

Vedere è credere, credere in ciò che si vede, e questo fatto conferisce immediatamente il dono della fede alla persona o alla cosa che riceve lo sguardo. Il dono della vista è  superiore ai doni dell'introspezione. 

Perché tale vista è una benedizione: trasforma.


Noi siamo fenomeni offerti alla vista.

"Essere" è  in primo luogo essere visibili. Il lasciarci passivamente vedere apre una possibilità di benedizione. 
Perciò noi cerchiamo amanti e mentori e amici, affinché possiamo essere visti, ed essere benedetti.


Zone riservate e ombre non sono visibili. Si manifestano nelle reticenze, nelle circonlocuzioni e negli eufemismi, negli occhi ombroso, distolti,  nei lapsus, nei gesti esitanti, nei ripensamenti, nelle omissioni.
Non c'è niente di ovvio in una faccia e niente di semplice in una superficie.
Il presunto nascosto è  anch'esso in vista e suscettibile di essere notato, anzi è  una parte di ciò che qualsiasi evento offre a chi sa guardare.
L'immagine che un mentore scorge in un allievo o in un apprendista non è  né tutta davanti né quel che è  nascosto dietro, non è né un falso sé e neppure uno vero; non esiste alcun me reale se non la realtà di me nella mia immagine.
Il mentore percepisce le pieghe di una complessità, quelle curve dentro/ fuori, sotto/sopra dell'implicito che sono la verità dell'immaginazione in ogni sua forma, per cui possiamo ben definire l'immagine.
Eccomi sono qui, proprio davanti ai tuoi occhi. Riesci a leggermi?
Rivediamo l'idea della ghianda come potenzialità nascosta e invisibile. Pensiamola invece perfettamente visibile...
L'invisibilità della ghianda sta nel come di una prestazione visibile, nelle sue tracce....
L'invisibile è  perfettamente visibile in ogni punto è momento della quercia e non è altrove o prima della quercia, ma si comporta come ordine implicito tra le pieghe del visibile, come il burro nella sfoglia dei croissant o l'aria fragrante nel pane che lievita: invisibile, ma non letteralmente tale, bensì l'invisibile fatto visibile.
Quando cerchiamo di vedere per mezzo di tipologie, categorie, classi, sistemi diagnostici, siamo incapaci di vedere comd stanno questa o quella persona.
I tipi, di qualunque genere, offuscano l'unicità.
L'occhio del cuore vede dei "ciascuni" ed è toccato dalla "ciascunicità".
Gli affetti del cuore scelgono sempre il particolare.
Ci commuove questa immagine e solo questa.
Ci innamoriamo di questa immagine particolare, non di una qualunque.
Ma anche se la persina particolare: se la vediamo come Irlandese o Tedesca, Ebrea o Cattolica, Nera o Bianca....allora non vediamo una persona,  bensì categorie.
Parliamo sociologichese, non la lingua dell'anima.
I nostri fallimenti in amore, nelle amicizie, in famiglia spesso sono riconducibili a fallimenti della percezione immaginativa.
Quando non guardiamo con l'occhio del cuore, allora sì l'amore è  cieco, perché in questi casi non sappiamo vedere l'altro come portatore di una ghianda di verità immaginativa. Può esserci il sentimento, ma non la vista; e come la vista si appanna, così si appannano la simpatia e l'interesse.
La percezione immaginativa richiede grande pazienza.
Come dicevano gli alchimisti dei loro complicati,  frustranti esperimenti: "Nella tua pazienza è  la tua anima".
Tratto da "Il codice dell'anima" di James Hillman

martedì 19 gennaio 2016

L'Invisibile


Sylvie Romieu
I filosofi neoplatonici elencano un'infinità di angeli e arconti e daimones.
Il mondo era un luogo molto permeabile, abitato sia da corpi fisici sia da corpi immaginabili.
Lo psicologo delle religioni David Miller passa in rassegna gli spiriti, i Geister, della nostra tradizione, dimostrando la loro importanza.
Ma quella permeabilità esisteva in un passato lontano, in un'altra era della coscienza.
Il progressivo venir meno del nostro interesse verso le cose che la coscienza  razionale chiama magiche, mistiche e mitiche ha fatto si che tutti i corpi immaginali finissire per fondersi in modo indiscriminato nel mostruoso.
Risultato: l'invisibile diventa "alieno ".
L'alienazione rende l'invisibile ancora più pauroso e distante, sempre più rappresentato da lupi mannari e smagliature del tempo e sempre più imprigionato in una cultura "stephenkizzata".
I nostri corridoi sono così angusti e bassi che gli Invisibili devono contorcersi in forme mostruose per passare di qua.
Oddio, forse la cosa che viene da altrove mi farà commettere azioni folli; magari il mondo invisibile è del demonio e bisogna starne alla larga.
Ciò che non riesco a vedere non posso conoscerlo; ciò che non conosco lo temo; ciò che temo lo odio; ciò che odio lo voglio distruggere.
Sicché la mente razionalizzata preferisce l'abisso al ponte;  il taglio netto che separa i regni.
Da dentro il bunker della smitizzazione, tutti gli Invisibili sembrano uguali e ugualmente maligni.
Magari non sono affatto invisibili, lo sembrano soltanto perché sono dichiarati tali dalla nostra cecità dottrinale. 
Sarà la loro natura o la nostra visione che li definisce invisibili?
La compresenza di visibile e invisibile è ciò che alimenta la vita.
Noi arriviamo a rivincere la straordinaria importanza dell'invisibile soltanto quando ci lascia soli, quando ci volge le spalle.
Il grandioso compito di una cultura che voglia alimentare la vita consiste nel mantenere gli Invisibili attaccati a sé, gli dei sorridenti e soddisfatti:
Nell'invitarli a rimanere con riti propiziatori e cerimonie; con canti e danze, addobbi e litanie; con feste annuali e commemorazione....
Come dicevano i greci dei loro dei: "Non chiedono molto, soltanto di non essere dimenticati".
Tratto da "Il codice dell'anima" di James Hillman

giovedì 14 gennaio 2016

Tipo di intuizione introversa e sensazione estroversa inferiore


Tipo irrazionale n.4
Il tipo intuitivo introverso è dotato della capacità di fiutare il futuro, sa esprimere le giuste congetture o i giusti suggerimenti circa le possibilità future di una situazione.
La sua intuizione è  rivolta verso l'interno e perciò esso è soprattutto il tipo del profeta religioso o del veggente.
A livello primitivo è  lo sciamano che sa quello che vogliono gli spiriti, gli dei e gli antenati e che trasmette alla tribù i loro messaggi.
In termini psicologici diremmo che conosce i lenti processi che avvengono nell'inconscio collettivo, i cambiamenti archetipici e li comunicano alla società.
La sensazione inferiore di questo tipo fatica a tener conto dei bisogni del corpo e a controllarne gli appetiti.
L'intuitivo introverso spesso è a tal punto ignaro dei fatti esterni quanto egli riferisce va preso con grande cautela.
Coscientemente egli non intende mentire, ma la completa noncuranza di ciò che ha sotto gli occhi può portarlo a dire le più grosse falsità come le storie di fantasmi e dei resoconti di fatti parapsicologici.
Gli intuitivi introversi si interessano molto di questi argomenti, ma a causa della loro scarsa capacità di osservare i fatti e della loro mancanza di concentrazione su ciò che accade all'esterno, possono raccontare le sciocchezze più sbalorditive giurando che sono vere.
Essi sorvolano su un numero assolutamente stupefacente di fatti esterni; semplicemente non li avvertono.
La sensazione inferiore di un intuitivo introverso è estremamente intensa, ma emerge solo di tanto in tanto e quindi scompare nuovamente dal campo della coscienza.
L'intuitivo introverso trova difficile accostarsi al sesso perché esso chiama in causa la sua sensazione inferiore estroversa.
Una sensazione legata a un fatto esterno può  innescare in un tipo di intuizione introversa un processo  di individuazione.
Tratto da "Tipologia psicologica" di M. L. von Franz

Tipo di intuizione estroversa e sensazione introversa inferiore


Tipo irrazionale n.3
L'intuizione è  la funzione attraverso la quale percepiamo le possibilità.
Nella mitologia l'intuizione è  rappresentata dal fiuto.
Usiamo dire "la cosa mi puzza"... Non sappiamo bene di che cosa si tratti ma ne avvertiamo l'odore!
Poi successivamente succede qualcosa e allora diciamo: "Oh, ne sentivo l'odore! Avevo il presentimento che ci fosse qualcosa nell'aria!"
Queste sono le possibilità a venire, i germi del futuro.
L'intuizione è  perciò  la capacità di intuire anticipatamente ciò che al momento non è  ancora visibile.
Il tipo intuitivo estroverso applica questa facoltà al mondo esterno, e quindi è  molto abile nel prevedere gli sviluppi futuri dell'ambiente che lo circonda.
Un simile tipo è  piuttosto comune tra gli uomini d'affari.
Ovunque stia nascendo qualcosa di nuovo, anche negli ambienti più spirituali, questo tipo sarà sempre presente.
I movimenti culturali di avanguardia lo vedono spesso protagonista.
È  l'artista creativo, in genere, a creare il futuro.
È  la personalità creativa a essere realmente in contatto con il futuro, con i germi del futuro.
La sua intuizione sa riconoscere il valore delle personalità creative le quali invece essendo introverse, sono troppo impegnate dalle proprie creazioni per prendersi la briga di pubblicizzare il proprio lavoro.
(Talent scout) se lo farà  per tutta la vita finirà per proiettare sull'artista una certa dose della creatività che anche lui possiede, sia pure in misura minore, finendo con il perdersi.
Allora dovranno necessariamente immergersi nella propria sensazione inferiore e anziché badare alla creatività altrui, dovranno occuparsi della di ciò  che dalla propria sensazione inferiore potrà emergere.
Accade spesso che il tipo intuitivo semini senza sapere poi raccogliere i frutti.
È  sempre quello che inventa ma che alla fine non ne ricava nulla.
Quando invece è  un po' più  equilibrato sa concedersi dei tempi d'attesa e non si identifica con la funzione principale al punto da diventare completamente dissociato, allora avremo di fronte una persona capace di mettere in piedi qualcosa di nuovo in qualsiasi angolo del mondo si trovi.
Questo tipo non sa mai quando è  stanco, non se ne accorge; ci vuole un crollo perché ne prenda atto.
E neppure si accorge di quando ha fame.
Anche in loro la sensazione inferiore, come tutte le funzioni inferiori, è  lenta, pesante, carica di emotività.
Possiede un carattere mistico, comune a tutte le funzioni inferiori.
Essa è  la porta che apre all'esperienza degli strati più profondi  dell'inconscio.
Tratto da "Tipologia psicologica" di M. L. von Franz

martedì 12 gennaio 2016

Tipo di sensazione introversa e intuizione estroversa inferiore


Tipo irrazionale n.2
Il tipo di sensazione introversa è simile a una pellicola fotografica ultrasensibile.
Questo tipo, quando vede qualcuno entrare in una stanza ne osserva la pettinatura, l'espressione del volto, i vestiti, il modo di camminare e quello di entrare. Assorbe ogni singolo dettaglio.
L'impressione va dall'oggetto al soggetto è  come se una pietra cadesse in acque profonde; l'impressione scende sempre più giù fino ad affondare.
Visto dall'esterno questo tipo sembra un po' sciocco. Se ne sta lì  seduto e osserva e non si riesce a capire  cosa sta succedendo dentro di lui. Sembra un pezzo di legno senza reazioni.
Questo tipo può  sembrare molto lento.
In realtà le reazioni interiori procedono rapide sotto sotto mentre la reazione esterna tarda a comparire.
Quando un tipo così  riesce a esprimere le sue impressioni fotografiche in forma artistica si dedica alla pittura o alla scrittura.
L'intuizione inferiore di questo tipo ha un carattere magico, fatato, fantastico.
Però è  rivolta verso il mondo esterno impersonale, collettivo.
L'intuizione in questo tipo si occupa di eventi che si svolgono sullo sfondo; egli coglie le possibilità e i futuro dell'ambiente esterno.
Fantasie archetipiche che non rappresentano principalmente il problema del sognatore ma i problemi del suo tempo.
L'aspetto negativo della sensazione sta nel fatto che il tipo rimane bloccato nella realtà concreta.
Jung una volta osservò: "Per loro non esiste il futuro, non esistono possibilità future essi vivono nel qui e ora e davanti a loro vi è  come una cortina di ferro".
Si comportano nella vita come se tutto dovesse sempre rimanere così com'è sono incapaci di pensare che le cose possano cambiare.
Lo svantaggio di questo tipo consiste nel saper assimilare soltanto con grande difficoltà le straordinarie fantasie interiori emergenti proprio perché la loro funzione conscia è  così precisa e lenta.
Ma quando decide di prendere sul serio la propria intuizione tende a prenderne atto con grande precisione.
L'intuizione viene come un lampo e appena cerchiamo di fermarla se n'è già andata.
L'unico modo per assimilare la sua funzione inferiore sarebbe quello di allentare la presa della funzione superiore.
Se si cerca di obbligarlo ad assimilare l'intuizione troppo in fretta, egli viene assalito dai sintomi fisici del mal di mare.
Si sente mancare sotto i piedi il solido terreno della realtà, sul quale è  così ben piantato.
Le intuizioni assumono spesso natura sinistra; di conseguenza se non vengono elaborate, i contenuti profetici che da essa emergono, avranno un carattere pessimistico e negativo.
L'intuizione negativa qualche volta coglie nel segno. Ma non conosce le mezze misure o è  assilitamente corretta o è  completamente fuori strada.
L'intuizione inferiore è  primitiva e il tipo di sensazione potrà sorprendersi per la precisione con la quale colpisce il bersaglio o al contrario, esprimerà previsioni assolutamente false, frutto di pura invenzione.
Tratto da "Tipologia psicologica" di M. L. von Franz

Tipo di sensazione estroversa e intuizione introversa inferiore


Tipo irrazionale n.1
Il tipo si sensazione estroversa è  rappresentato da quell'individuo il cui dono e la cui funzione specializzata consistono nel ricevere sensazioni dagli oggetti esterni e nel mettersi in rapporto con essi in modo pratico e concreto.
Si tratta di individui che osservano tutto, fiutano tutto e se entrano in una stanza sanno dopo un istante quante persone ci sono.
Il tipo di sensazione estroversa è un maestro nell'osservazione dei dettagli.
Questo tipo dispone, per così dire, dell'apparecchio fotografico migliore; è in grado di mettersi in rapporto con i fatti esterni in modo rapido e oggettivo.
Questo tipo è  presente tra gli alpinisti, gli ingegneri, gli uomini d'affari tutti dotati di un senso ampio e accurato della realtà.
Possiede un'attitudine particolare nei confronti dei materiali. In genere è  anche dotato di buon gusto.
Jung afferma che questo genere di persone da molto spesso l'impressione di essere senz'anima.
È  completamente privo di intuizione: essa è  per lui solo il regno della folle fantasia.
Può arrivare addirittura a disprezzare il pensiero, perché, se egli è  molto unilaterale, riterrà che il pensiero porta ad astrarre, anziché attenersi ai fatti.
Un tipo così  preciso a livello fattuale può avere improvvisamente premonizioni melanconiche e piene di sospetti, idee di possibilità oscure.
L'intuizione inferiore ruota intorno alla posizione del soggetto, molto spesso sotto forma di impressioni oscure o presagi o premonizioni che riguardano malattie o altre disgrazie che potrebbero capitargli.
Ciò  significa che l'intuizione inferiore è ,in generale, egocentrica.
Un individuo siffatto spesso mantiene, riguardo a se stesso, un atteggiamento di autosvalutazione.
Ma se lo fate bere un po' o se lo fate stancare molto, o se lo conoscete intimamente, tanto da far uscire allo scoperto l'altro lato, questo individuo potrà sorprendervi con le più  incredibili storie di fare e di magia.
Un altro aspetto dell'intuizione inferiore in un tipo di sensazione estroversa può  manifestarsi in un'improvvisa attrazione per l'antroposofia o per un altro cocktail analogo di metafisica orientale generalmente centrato sul sovrannaturale.
Ingegneri quanto mai realistici entrano a far parte di movimenti di questo genere con mente totalmente acritica e vi si perdono completamente.
Ciò  accade perché la loro intuizione inferiore ha un carattere assai arcaico.
Sulle loro scrivanie possiamo scoprire, con grande sorpresa, dei testi mistici che però sono spesso di second'ordine.
Se chiediamo loro perché li leggono rispondono che sono tutte sciocchezze, ma che li aiutano a prendere sonno.
La funzione superiore persiste a negare quella inferiore.
Tratto  da "Tipologia psicologica" di M. L. von Franz

giovedì 7 gennaio 2016

Tipo di sentimento introverso e pensiero estroverso


Tipo razionale n.4
Il tipo di sentimento introverso si adatta alla vita soprattutto mediante il sentimento ma in modo introverso.
È  assai difficile capire questo tipo.
Jung afferma che a esso si applica perfettamente il detto: "Le acque chete corrodono i ponti".
La sua scala di valori è  molto differenziata ma inespressa: esercita un'influenza tutta interiore.
Dietro gli avvenimenti importanti e di valore troviamo proprio il tipo di sentimento introverso, come se il suo sentimento introverso lo avesse avvertito: "Quella è  la cosa giusta".
Con una sorta di silenziosa lealtà, senza alcuna spiegazione, questi tipi compaiono laddove si svolgono fatti interiori molto importanti, costellazioni archetipiche.
Esercitano in genere sull'ambiente una segreta influenza positiva, stabilendo parametri ai quali gli altri, più o meno consapevolmente, si conformano.
Lo fanno silenziosamente perché sono troppo introversi per esprimersi oltre lo stretto necessario; ciò nondimeno la loro influenza è molto penetrante.
Spesso, per esempio, sono i tipi di sentimento introverso a costituire la spina dorsale etica di un gruppo: senza irritare gli altri con prediche morali o precetti etici, si comportano in prima persona secondo sistemi di valore talmente corretti da emanare segretamente un'influenza positiva sulle persone intorno a loro.
Il loro sentimento differenziato introverso sa riconoscere il fattore interiore veramente importante.
Il pensiero di questo tipo è  estroverso.
In sorprendente contrasto con il loro aspetto interiore silenzioso e non appariscente le persone di questo tipo si interessano generalmente a un numero incredibile di fatti esterni.
Tendono piuttosto a restare tranquillamente al loro posto ma il loro pensiero estroverso si aggira vagabondo entro una gamma straordinariamente vasta di fatti esterni.
Quando decidono di servirsi del loro pensiero estroverso in modo creativo essi incontrano la solita difficoltà degli estroversi: si lasciano stimolare all'eccesso da troppo materiale, troppe informazioni e troppi fatti, così che il loro pensiero inferiore estroverso talora si perde in una palude di dettagli da cui non riescono più a districarsi.
L'inferiorità del loro pensiero estroverso si esprime spesso in una certa monotonia: finiscono con il servirsi di un solo, forse due concetti, con cui compiono interminabili scorribande in una quantità enorme di materiale.
Il vantaggio del pensiero estroverso inferiore è quello di scandagliare con poche idee una quantità enorme di materiale, hanno il grande pregio di essere semplice, chiaro e intelligibile.
Il pensiero estroverso inferiore è caratterizzato da quelle stesse tendenze negative a diventare tirannico, rigido e intollerante che caratterizzano tutte le altre funzioni inferiori.
Tratto da "Tipologia psicologica" di M.L. von Franz

Tipo di sentimento estroverso e pensiero introverso inferiore



Tipo razionale n.3
I meccanismi adottati dal tipo di sentimento estroverso ai fini del proprio adattamento consistono nella valutazione adeguata degli oggetti esterni e in una relazione appropriata con essi.
Di conseguenza, questo tipo farà amicizia con estrema facilità, avrà pochissime illusioni sulla gente, ma sarà capace di giudicarne gli aspetti negativi e positivi in modo equilibrato.
Essi sono di solito molto ben adattati e ragionevoli, se la cavano piuttosto bene nei rapporti interpersonali e riescono facilmente a ottenere quello che vogliono anzi riescono a fare in modo che tutti desiderino dar loro quello che vogliono.
Questo individui diffondono un'atmosfera accogliente, molto gradevole.
Fanno sentire meravigliose le persone intorno a loro e nuotano felicemente nella piacevole atmosfera sociale che sanno creare.
Solo se esagerano o se il loro sentimento estroverso si è  già esaurito con la conseguenza che devono cominciare a pensare, potrete notare che questo atteggiamento acquista qualcosa di meccanico, il sapore delle frasi ripetute per abitudine.
In quanto possiedono la  capacità di sentire oggettivamente la situazione altrui, tipo di sentimento estroverso sono di solito quelli che più genuinamente si sacrificano per gli altri.
Se una persona è sola in casa con l' influenza sarà  questo tipo a farsi vivo per primo e a chiedere chi fa la spesa, offrendo il suo aiuto.
Non appena qualcosa non funziona da qualche parte egli se ne accorge immediatamente.
Capisce al volo l'utilità o l'importanza della cosa sa fare in una certa situazione e semplicemente lo fa.
In generale questo tipo sceglie i patner e gli amici con gusto buono ma un po' convenzionale.
Desiderano restare in un ambiente socialmente approvato.
Evita con cura questioni profonde, sostenendo che il pensare ai problemi è  indice di uno stato di malinconia.
Si esprime in giudizi di pensiero rozzi e primitivi, privi della più  minima differenziazione e spesso negativi.
Tende a pensare in modo esageratamente critico, direi che formula giudizi di pensiero ipercritici che egli però non si permette di esprimere apertamente.
È  facile farsi allettare da questo tipo e salire sul suo carro ben lubrificato, in un'atmosfera del tipo "ci vogliamo tutti bene e andiamo tutti d'accordo".
Poi improvvisamente può  capitare che egli vi venga a dire qualcosa che vi darà l'impressione di aver ricevuto un blocco di ghiaccio in testa.
Non appena ha l'influenza o quando va di fretta, nei momenti in cui affiora la funzione inferiore e il controllo di quella superiore cede, emergono bruscamente cinici pensieri negativi.
Sono pensieri che colpiscono in modo sgradevole.
Questi pensieri si fondano generalmente su una visione molto cinica del mondo: il lato oscuro della vita, rappresentato dalla malattia, dalla morte e altre cose del genere.
Questi pensieri sono introversi e perciò vengono molto spesso rivolti contro il soggetto stesso.
Nel suo intimo esso arriva a pensare di essere una nullità e che la vita non vale niente.
Quando sta da solo per mezzo minuto i pensieri gli bisbigliano in testa: "non sei niente, sei tutto sbagliato".
Sono pensieri grezzi, primitivi e indifferenziati; sono giudizi generalizzati simili a correnti gelide che soffiano nella stanza provocando i brividi.
Odia star solo alla mercé di questi pensieri negativi fluttuanti.
Non ha mai tempo per pensare ed organizza la propria vita per evitarlo.
Hanno un atteggiamento non creativo,  scolastico, circoscritto all'accettazione non verificata dell'intero sistema che non si chiede mai: "Io che cosa ne penso? Mi convince veramente? Coincide con i fatti che ho constatato io?"
Quando questi individui incontrano qualcuno che sa pensare diventano fanatici perché si sentono impotenti.
Ma se questo tipo si mette a pensare rimane completamente assorbito dal pensiero.
O non riesce a isolarsi a sufficienza dagli altri per stare da solo a pensare oppure se vi riesce rimane tanto terribilmente preso dal pensiero da perdere di vista la vita.
Tratto da "Tipologia psicologica" di M. L. vonFranz

martedì 5 gennaio 2016

Fotografare nei sogni

Ho sognato di ritrovarmi davanti ad un cielo stellato.
Un cielo di un blu scurissimo che metteva in evidenza una moltitudine di stelle meravigliose.
(Notte: è il luogo della riflessione distesa, che lascia emergere i sentimenti e i lati repressi della personalità)
Poi alla mia destra c'era una luna enorme, bianca e luminosissima e dalla luce non si vedevano le altre stelle o giusto qualcuna dove il cielo era più oscurato.
Io voglio scattare delle foto a quella meraviglia e per primo ne faccio una alla moltitudine di stelle e poi alla luna.
Ma per me è una soddisfazione vedere che la foto delle stelle è  venuta benissimo.
(L'ultima volta che ho sognato degli astri non riuscivo a fare la foto per mia grande delusione)
Allora analizzando la simbologia degli astri posso far riferimento al post che ho già nel blog sui simboli onirici;

Guardiamo ora in  particolare cosa significa fotografare nei sogni:
"Quando il sognatore ha tra le mani una macchinetta fotografica e scatta una fotografia, può  emergere la necessità di "inquadrare e mettete a fuoco" (cioè chiarire, valutare e meglio comprendere) qualche aspetto particolare della propria realtà o qualche dinamica interpersonale"
Fonte:
guidesupereva
Nell'AniMo Antico


Tipo di pensiero introverso e sentimento estroverso inferiore


Tipo irrazionale n. 2
L'occupazione principale di questo tipo è interessarsi alle idee.
Quando una persona afferma che non si deve partire dai fatti ma che si devono prima chiarire i presupposti, allora questa persona appartiene al tipo di pensiero introverso.
Parte dal presupposto che una mente confusionaria non combinera mai nulla.
È  importante conoscere innanzitutto quali idee seguire e da dove esse provengono: la mente non deve essere confusa quindi bisogna scavare nelle origini dei propri pensieri.
Tutta la filosofia si occupa dei processi logici della mente umana,  del modo in cui si formano le idee.
Questo è  Il campo preferito del pensiero introverso.
Questo tipo fa sempre capo all'idea soggettiva cioè all'apporto del soggetto nell'argomento in questione.
Il sentimento di questo tipo è estroverso e quindi fluisce verso oggetti ben precisi.
Si tratta di un sentimento che può  essere facilmente intossicato dagli altri e dall'atmosfera collettiva.
Il sentimento inferiore è vischioso; se lo si valuta positivamente si dirà  che è  fedele; se lo si valuta negativamente si dirà  che è  appiccicoso.
Possiede quel carattere di attaccamento colloso,  simile a quello del cane che non sempre è  gradevole,  specie per la persona amata.
È  un tipo di sentimento paragonabile alla colata di lava di un vulcano: procede alla velocità di soli cinque metri all'ora ma distrugge tutto ciò che incontra.
Presenta però anche tutti i vantaggi della funzione primitiva: è  straordinariamente caldo e genuino.
L'amore del tipo di pensiero introverso non conosce calcolo. È  un amore totalmente rivolto verso il bene dell'altro ma la sua forma è  primitiva.
Il sentimento inferiore ha il vantaggio di non essere mai calcolato. L'Io non ha nulla a che vedere con esso.
Esso esprime un gusto molto buono oppure molto cattivo senza vie di mezzo.
Il tipo di pensiero può  scegliere come amici persone di grande valore oppure può  orientarsi verso i tipi più  sbagliati: la funzioneinferiore presenta entrambi gli aspetti e raramente rientra negli schemi convenzionali.
Tratto da "Tipologia psicologica di M. L. von Franz

Tipo di pensiero estroverso e sentimento introverso inferiore


Tipo razionale n.1
Troviamo questo tipo fra gli organizzatori, gli alti funzionari amministrativi e governativi, gli uomini d'affari, gli avvocati e gli scienziati.
Si tratta di persone capaci di combinare enciclopedie che vanno a scavare tra la polvere delle vecchie biblioteche e sanno superare facilmente quei problemi che inibiscono gli altri dall'accostarsi ad alcune materie per via della complessità del loro linguaggio.
Introduce un ordine chiarificatore nelle situazioni esterne.
Questo tipo porrà sempre l'enfasi sull'oggetto non sull'idea.
Non si batterà per l'ideale di democrazia o di pace; tutta la sua mente sarà  assorbita e divorata dalla situazione oggettiva.
È  assolutamente inconsapevole di una qualsiasi motivazione personale.
Le motivazioni inconsce di questo tipo si basano su credenze ingenue e infantili nella pace, nella carità e nella giustizia. 
Se lo obbligaste a precisare che cosa intende per 'giustizia' rimarrebbe stupito e probabilmente vi butterebbe fuori dal suo ufficio perché lui ha "molto da fare".
Le premesse dei suoi alti ideali restano dentro il regno della sua funzione inferiore, il sentimento.
È  un attaccamento ai suoi ideali, mistico e basato sul sentimento.
I sentimenti che prova per ideali o persone non compaiono mai nelle sue attività quotidiane.
Può  passare tutta una vita a risolvere problemi...soltanto verso la fine dell'esistenza comincerà a chiedersi con tristezza per che cosa veramente è  vissuto.
In quel momento egli cadrà nella sua funzione inferiore.
Il tipo pensiero estroverso prova una sorta di attaccamento al mistico e sentimentale nei confronti degli ideali e spesso anche nei confronti delle persone.
Tuttavia questo sentimento profondo, forte e caldo emerge raramente.
Il sentimento introverso è  molto difficile da capire anche quando rappresenta la finzione principale.
Il sentimento è molto forte ma non fluisce verso l'oggetto. È  come essere innamorati di se stessi.
Questo tipo di sentimento non viene compreso e queste persone sono considerate molto fredde.
Il sentimento rimane tutto chiuso dentro. D'altra parte esse esercitano una grande influenza nascosta sull'ambiente che li circonda perché conoscono modi tutti segreti per stabilire i valori.
Quando il sentimento è inferiore è  ancora più nascosto e più  assoluto.
Il sentimento nascosto e introverso del tipo di pensiero estroverso stabilisce alleanze invisibili ma tra queste persone troviamo gli amici più fedeli, benché capiti che si limitino a mandare gli auguri per Natale. 
Esteriormente questo tipo sembra non provare forti sentimenti.
Il sentimento inconscio e non sviluppato è barbaro e assoluto e di conseguenza può improvvisamente sfociare in episodi di fanatismo distruttivo.
Il tipo di pensiero estroverso non riesce a concepire che altri possano avere valori diversi dai propri per quel che riguarda il sentimento, perché egli non ha dubbi sui valori interni che difende.
Questi sentimenti nascosti introversi sono talvolta molto infantili,  sono la cosa più  preziosa che possiedono.
Talvolta il sentimento rimane completamente rivolto verso la madre e non esce mai dal regno dell'infanzia.
Tratto da "Tipologia psicologica" di M. L. von Franz 

venerdì 1 gennaio 2016

2016 analisi...


"Il mondo è stato creato con delle frasi, composte da parole, formate da lettere.
Dietro queste ultime sono nascosti dei numeri, rappresentazione di una struttura, di una costruzione dove appaiono senza dubbio degli altri mondi e io voglio analizzarli e capirli, perchè l'importante non è questo e quel fenomeno, ma il nucleo, la vera essenza dell'Universo"
Albert Einstein

Voglio iniziare l'anno con l'analisi numerologica del numero che lo identifica, 2016.
Il 2016 si riduce numerologicamente nel 9, numero archetipico che rappresenta il 3 volte 3, la perfezione assoluta.
Tale numero in geometria sacra è rappresentato tramite la sfera; come riporta Guènon: "La sfera è la forma primordiale in quanto è la meno "specificata" di tutte perché simile a sé stessa in tutte le direzioni, sicché in un movimento di rotazione qualsiasi intorno al proprio centro, tutte le sue posizioni successive sono sempre rigorosamente sovrapponibili l'una all'altra.
Si tratta della forma più universale, contenente in qualche modo tutte le altre le quali ne trarranno origine per differenziazioni effettuantisi secondo alcune particolari direzioni", tale forma viene usata come rappresentazione dell'anima, o più universalmente dell'Anima Mundi.
La sfera, continua Guènon: "appartiene propriamente all'ambito della manifestazione sottile perché la forma sferica perfetta non si trova mai realizzata nel mondo corporeo".

Ora analizziamo il significato archetipico del numero 9:
NOVE: Libertà - Idealismo - Psicologia - Pace
Principio: E' il numero che contiene tutti gli altri. 
Quando viene sommato a numeri diversi da se, si perde in essi. 
E' il numero del completamento e delle conclusioni. 
Il giro finale della Ruota della Fortuna prima che inizi il nuovo ciclo. I nove mesi della gravidanza. Le nove Muse. Il più alto dei numeri a una cifra, quindi il più raffinato e sviluppato.
Cancellazione di sé, negazione di sé, altruismo.
Qualità archetipiche dell'anno:
 Rivoluzionario, pacificatore, liberatore, guerriero pronto a dare la vita per i suoi ideali, entusiasmo per il cambiamento, ideatore.
Modalità: Azione - Elemento: Fuoco -Pianeta: Marte il guerriero

Questo è l'anno della Liberazione, inteso come lasciar andare tutto ciò che si ha di infrastrutturato in noi dall'ego.
Questo è l'anno in cui si deve scegliere chi si vuole essere, è l'anno in cui ci si deve riappropriare della propria individualità, prendere le proprie posizioni, credere nelle verità nascoste e amare sè stessi, di conseguenza gli altri, riscoprendo un amore diverso perchè autentico, un amore che viene dall'anima e non dal corpo, ma che si fa un tutt'uno con quest'ultimo.
E' l'anno in cui, chi ha dei sogni, li può realizzare, sogni senza ego, sogni elevati, scaturiti da un'ideale animico...
E' anche l'anno della risoluzione, è l'anno in cui chi ha dei blocchi e dei nodi li deve sciogliere perchè protetto da una vibrazione amica, l'anno in cui l'energia buona e salvifica deve essere liberata e i cuori debbono ri-iniziare a battere non solo per sopravvivere ma per amare...
L'anno in cui il Guerriero di Amore che c'è in noi vince la sua battaglia, aiutato dalle forze universali.

Analizziamo ora la vibrazione di questo meraviglioso numero:
NOVE: La vibrazione del Nove contiene la forte sensazione che, in questa vita, si ripropongono degli aspetti delle vite precedenti, che vanno risolti e conclusi. 
Questo numero comporta la necessità di una grande quantità di energia per raggiungere la risoluzione di ciò che è rimasto incompiuto.
 Per fortuna, il Nove dota di entusiasmo e ardore sufficienti per darsi da fare per se stessi e per gli altri - per alleggerire i  fardelli in attesa del nuovo inizio che inseguirà qualunque sviluppo il futuro vorrà portare con sé.
Il Nove incoraggia tutti fare del proprio meglio.
Incoraggia a credere in un'evoluzione continua della vita, che può essere trasformata dalle azioni, tramite un Cammino esistenziale che richiede coraggio e non ammette che si perdano di vista i propri valori.

In ultima analisi vediamo il significato del numero Karmico 16, tra l'altro in perfetto accordo con la vibrazione del numero 9 e il suo significato archetipico:
Il numero karmico 16 ha come obbiettivo ultimo di donare la possibilità di risvegliare l'anima affinchè possa ritrovare il suo cammino evolutivo, quindi riserva cambiamenti inaspettati e drastici.
La vibrazione di questo numero incentiva l'individuo ad essere istintivo e di conseguenza percepire il suo autentico Io in tutte le sue potenzialità.
Molto spesso questa energia, inizialmente avvertita come piena di enigmi, che poi si rivelano in emozioni  che agiscono a livelli molto profondi, ha come obbiettivo ultimo di guidare verso il nostro centro più interiore, la nostra anima.
Il 16 ci dà l'opportunità di risoluzione, anche per tutti quegli aspetti della nostra vita che ci portiamo dietro ancestralmente da molto lontano....
Di comprendere le relazioni interpersonali passate, a volte problematiche, allo scopo di comprendere quale sia la via da seguire verso gli altri, ma soprattutto, verso noi stessi al fine del raggiungimento dell'armonia.
La vibrazione del 16 ci aiuta a raggiungere la Comprensione, ad integrare, nella nostra vita, la spiritualità vera, esso è un vero e proprio stimolante verso il cambiamento positivo.
L'energia emanata da questo numero dà coraggio ad essere sinceri con sè stessi, a costo di trovarsi a dover affrontare difficoltà, tutte esperienze che trasformate, ci doneranno un insegnamento continuo verso la comprensione della gioia vera.

Se si sapranno ricevere al massimo le stupende vibrazioni di questo anno, così particolare dal punto di vista numerologico ed energetico, ogni essere umano potrà sviluppare in sè tutte le capacità necessarie per avere una vita ricca di Verità, Amore, Anima...
Questo anno potenzialmente così speciale, sappiatelo percepire... 
Nell'AniMo Antico non poteva non analizzare personalmente questo anno così ricco di energia positiva e propositiva... 
Spero che questo post possa infondere a te che leggi, la forza di rialzarti, qualsiasi sia il tuo dolore, difficoltà o (semplicemente) qualsisia sia la tua vita, con tutte le complicazioni del vivere in questo mondo ogni giorno che viene...
Concludo augurando a tutti 
Buon, 2016 
Nell'AniMo Antico  

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