giovedì 12 novembre 2015

A proposito degli italiani...


 In molti individui è spesso difficile determinare quale sia la funzione dominante. 
Questa difficoltà è poi del tutto peculiare nel mondo culturale italiano.
Esso ha infatti sviluppato una qualità molto particolare che, se da un lato può risultare utile al fine di un buon inserimento nell'ambiente, finisce per diventare un ostacolo alla comprensione profonda della sua anima.
Ha, cioè, sviluppato in modo veramente notevole la sua maschera sociale o, detto in termini junghiani, la Persona.
L'italiano sa recitare una parte anche nei momenti più critici, sa sostituire qualcosa di non ben funzionante con una recita viva e convinta tanto da non capire più  bene dove sia la sua profonda autenticità.
Spesso dietro la maschera si trova un'altra maschera e poi un'altra.
L'anima è  profondamente nascosta e la si trova proprio laggiù, nella funzione inferiore.

Non è  raro incontrare persone capaci di muoversi bene un po' in tutte le funzioni, con una destrezza e una fluidità notevoli.
Hanno sviluppato una capacità mimetica e adattativa molto spinta.
Solo alla luce di un'indagine profonda si scopre che spesso non è stata veramente sviluppata una funzione dominante.
Sul piano di un vero e proprio processo di individuazione occorrerà smantellare questo formidabile apparato sociale.
La monopolizzazione collettiva da parte della Chiesa cattolica nel mondo italiano ha fatto si che l'anima più individuale e profonda si sia, per così dire, eclissata dietro le quinte.
La spontaneità e la cosiddetta istintività tipicamente mediterranee si riducono spesso a una recita ritualizzata degli istinti.
Di Daniele Ribola prefazione al libro "Tipologia psicologica" di M.L. von Franz

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