mercoledì 8 aprile 2015

Fuoco


La terra alchemica è la sostanza arcana che viene messa i  relazione con i corpo di Cristo e anche, in quanto adamà, con la terra rossa del Paradiso.
Il nome di Adamo infatti, viene tradizionalmente fatto derivare da adamà, ed è per tale ragione che anche la terra del Paradiso venne collegata al corpo mistico.
Questo adamà deve essere "mescolato" al fuoco.
Occorre ricordare l'idea alchemica di ignis gehennalis [fuoco della Gehenna], del fuoco centrale, grazie al cui calore e alla cui energia la natura può essere verdeggiante e rigogliosa:
"Perciò il fuoco al centro della terra è il fuoco più vasto e più bruciante (egli si concentra là a partire dai raggi del sole); è chiamato abisso od Orco e non esiste altro fuoco sublunare: la feccia infatti o i residui terrestri dei principi designati, ossia il calore del sole e dell'acqua sono fuoco e terra: essi sono destinati ai dannati" Mennens
In esso risiedono il serpens mercurialis, la salamandra che non può bruciare nel fuoco e il drago che di fuoco si alimenta:
"E' in effetti ciò che vince il fuoco e non è vinto dal fuoco, ma riposa amichevolmente in lui godendone" Geber
Sebbene questo fuoco si una porzione dello Spirito di Dio (il "fuoco della collera divina" come lo ha chiamato Jacob Boehme), tuttavia esso indica anche Lucifero, che era il più bello tra gli angeli di Dio e che poi è divenuto fuoco infernale stesso.
Un'altra fonte per l'adamà mescolato al fuoco potrebbe essere costituita dall'immagine del Figli dell'uomo dell'Apocalisse 1.14.sgg.:
"La sua testa poi i suoi capelli erano bianchi come la bianca lana, come la neve, i suoi occhi erano comme fiamma di fuoco e i suoi piedi erano simili al bronzo prezioso arroventato in una fornace, mentre la sua voce era come il fragore di molte acque....."
Il capo viene paragonato al sole e al biancore (albedo) della luna piena.
I piedi invece, in  quanto parte inferiore della figura, si trovano per così dire nel fuoco e risplendono come metallo fuso.
Incontriamo il fuoco "infernale" in Giobbe 28. 5: "Terra (...) igne subversa est", la terra è stata sconvolta dal fuoco. Ma su di essa cresce il pane: un 'immagine, questa, dell'unione degli opposti supremi.
La testa d'oro, ricoperta da argentei capelli lunari, e il corpo di terra rossa frammista a fuoco rappresentano l'interno di una figura nera, brutta e velenosa... Tali qualità negative vanno chiaramente intese in senso morale, sebbene esse significhino al tempo stesso, in senso chimico, il plumbum nigrum (piombo nero) dello stato iniziale.
L'interno è costituito dal secondo Adamo, un Cristo mistico, come si può vedere dall'allegoria del leone strangolato da Sansone e divenuto l'abitazione di uno sciame di api produttrici di miele.
Con ciò si allude all'enigma posto da Sansone stesso ai Filistei: "Dal divoratore è uscita la vivanda, e dal forte è venuta la dolcezza".
Queste parole alludono al corpus Christi, all'ostia che è un "alimento degli eroi".
Tratto da "Mysterium Conictionis" di C. G. Jung




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