lunedì 12 gennaio 2015

L'oro mistico

La nigredo, la nerezza, è costantemente paragonata allo stato di morte durante il quale il cadavere si decompone nella tomba; l'albedo è la fase in cui le abluzioni cancellano la morte e il fetore della tomba.
Infine nasce il bambino, l'infante Mercurio, l'infante divino o la pietra filosofale, che nello stesso tempo è semplicemente la filosofia alchemica rinnovata.
Il pensiero alchemico non ha mai una progressione lineare, ma procede in modo circolare, girando sempre intorno a un motivo centrale.
Questo motivo centrale può essere assimilato alla fabbricazione del vaso, alla pianta e la sua crescita, alla coniunctio di maschile e femminile e all'idea dell'uccello che cova un uovo.
Lo spirito e l'anima diventano una cosa sola e questa unificazione interiore di anima e spirito, dopo aver acquisito un corpo d'argento, si trasforma in un oro che non esiste nel tesoro dei re.
Si tratta perciò dell'unificazione di un'anima, di uno spirito e di un corpo, chiamato corpo d'argento, corpo femminile, e l'unificazione di questi tre produce il quarto, l'oro.
Questo oro non è oro comune ma è un oro mistico, una sostanza divina incorruttibile, che non potesse essere di nuovo divorata dal fuoco, un corpo immortale.
Questo oro generalmente chiamato oro filosofico nei testi successivi, è il corpo immortale che nasce dall'unione degli opposti e non è più esposto alla corruzione di questo mondo.
È divino ciò che, attraverso l'unione con la divinità, rende le sostanze divine, ciò che fa sì che lo spirito prenda corpo, gli esseri prendano un'anima...
Il corpo, lo spirito e l'anima sono indeboliti dall'ombra che si stende su di loro.
Ma quando lo spirito tenebroso e fetido viene respinto, il corpo diventa luminoso e l'anima si rallegra come lo spirito.
Quando l'ombra è fuggita dal corpo, l'anima chiama il corpo divenuto luminoso e gli dice: "Risvegliati dal fondo dell'Ade e levati dalla tomba. Risvegliati ed esci dalle tenebre. Ora tu hai assunto un carattare spirituale...."
L'ombra cessa di dominare poiché esso il corpo ha raggiunto la luce; il corpo non può più sopportare di essere separato dallo spirito e si rallegra nella dimora dell'anima.
È avvolto nella luce della divinità: il corpo, l'anima e lo spirito si sono congiunti nell'amore....
Attraverso la loro riunione il mistero è compiuto. La dimora è stata sigillata.
Questo testo antico descrive lo scopo finale dello sforzo degli alchimisti: giungere attraverso la loro arte a realizzare il corpo glorioso, in questa vita, senza attendere la fine del tempo.
L'alchimia rappresenta la corrente introversa che sottende la dottrina cristiana ufficiale e le è complementare.
La dottrina cristiana è convinta che non possiamo far nulla da soli e dobbiamo attendere Dio che ci resusciti alla fine dei tempi.
La tendenza introversa intendeva collaborare all'opera divina attraverso la pratica di una meditazione attiva e il tentativo di favorire, preparare o realizzare, sotto forma di evento mistico interiore, quel che gli estroversi si aspettavano di veder accadere dall'esterno.
L'alchimia non è mai stata anticristiana, essa rappresenta una corrente sotterranea che aggiunge alla concezione cristiana una dimensione psichica e mistica più interiore avvicinandola alle dottrine dell'Estremo Oriente.
Tratto da "I miti di creazione" di Marie-Louise von Franz

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