giovedì 20 novembre 2014

Il grande albero e il numen femminile


Avete mai amato un albero? Se avete mai amato una foresta o un albero, saprete sicuramente che esistono alberi che nonostante siano marciti completamente, ingannano tutti e vivono per raccontare e insegnare i loro grandi ritorni alla vita.
La mia famiglia ha sempre rispettato un'antica tradizione contadina che distingueva gli alberi per il legname dagli alberi del bosco.
Gli alberi giganti della Natura erano considerati diversi... Gli alberi della foresta non dovevano essere abbattuti, perché i grandi alberi erano i veri custodi spirituali del villaggio.
Gli alberi custodi riparavano il villaggio dalla canicola estiva.
Interrompevano la corsa del vento durante i temporali.
Trattenevano le raffiche di neve nei solchi della loro corteccia per evitare che la neve seppellisse le piccole fattorie e mettesse e repentaglio la vita.
I vecchi alberi davano una serena e calma felicità del cuore a tutti coloro che li vedevano o che vi si appoggiavano contro.
E dunque, i vecchi alberi, come gli anziani del villaggio, non erano mai abbattuti né abbandonati al loro destino.
Ma erano altri tempi. E quello era un momento in cui qualcuno dimentica che la Natura non è un'estranea, ma una persona di famiglia.
L'albero della grande madre: il riposo sotto la sua ombra; la luce delle stelle che filtra attraverso i suoi rami della notte; un'anima su cui potersi appoggiare; un conforto donato dall'ineguagliabile serenità del rumore del vento nelle sue foglie melodiose. Un luogo dove gli innamorati potevano attardarsi, un tronco su cui appoggiarsi e piangere, una cupola di rami e foglie sotto la quale le anime gemelle potevano parlare in pace.
Le piante non sono seminate. Sono evocazione. Risorgono dalla scintilla d'oro.
La donna è come un grande albero che grazie alle sue capacità di muoversi invece di rimanere immobile, può sopravvivere alle tempeste e ai pericoli più terribili, e rimanere ancora in piedi; e ritrovare ancora il suo modi di ondeggiare nel vento, di continuare la danza.
Tratto da "La danza delle grandi madri" C.P.Estes

Sin dall'antichità l'albero era considerato l'origine dell'uomo, ossia sorgente di vita.
Gli alchimisti chiamavano "utero" la spaccatura o la cavità del tronco.
La chioma è il nume della pianta.
La quercia che rappresenta il mondo degli elementi e si trova in un giardino celeste, dove il Sole e la Luna sono circondati come se fossero due fiori.
La quercia alata di Ferecide che era rivestita di un mantello col cappuccio come una donna. La veste è un attributo di Artemide.
La quercia rappresenta il numen femminile.
La quercia è l'albero di Giove ma è anche sacro a Giunone.
In senso traslato, in quanto elemento femminile, la quercia è portatrice della proiezione dell'Anima...è la coniunx o donna amata.
Le ninfe, le diadri ecc.. sono, in senso mitologico, numina della natura o degli alberi.
Tratto da "Mysterium Coniunctionis" di C.G.Jung


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