venerdì 22 agosto 2014

I Cabiri



I Cabiri sono le forze formative occulte, i folletti che sono all'opera sotto terra, cioè sublimalmente, a creare per noi felici trovate; ma, giocano anche tiri di ogni specie, rifiutando e rendendo inutilizzabili nomi e date che "pur stanno sulla punta della lingua".
Essi provvedono a tutto ciò che la coscienza, e le funzioni di cui essa dispone, non hanno ancora anticipato. Ma una più profonda comprensione non può fare a meno di riconoscere, appunto nei motivi primitivi arcaici delle funzioni inferiori, importanti relazioni e significati simbolici; non schernirà quindi i Cabiri come ridicoli  Pollicini, ma piuttosto ne presentirà il tesoro di occulta sapienza.
Dilettevoli mostriciattoli, giovani e insieme vecchi, nanerottoli, raggrinziti, inappariscenti custodi di arti segrete, possessori di ridicola saggezza, prime forme dell'oro informe, vermi che strisciano fuori dall'uovo divino ormai libero, non nati, tuttora invisibili.
Siete strambi e buffi, inquietanti, creature degli inizi, appartenenti alla terra.
«Noi portiamo dal basso verso l'alto ciò che non è trasportabile. 
Siamo la linfa che sale misteriosamente, non per forza, ma risucchiata e attaccata per inerzia a ciò che sta crescendo. 
Noi conosciamo le vie sconosciute e le leggi inspiegabili della materia vivente.
Noi facciamo salire quel che sonnecchia nella terra, ciò che è morto e tuttavia si trasformerà in forme viventi. 
Compiamo lentamente e con semplicità quello che tu invano ti  dai pena di fare alla tua maniera umana. 
Portiamo a termine quel che per te è Impossible
Dal "Libro Rosso" di C.G.Jung

Tutti questi nani rappresentano l'invasione brusca e momentanea di piccoli impulsi inconsci, di natura affettiva ed emotiva oppure intellettuale.
Queste irruzioni dell'inconscio non sono ancora umane, non sono aspetti della coscienza umana, ma i primi palpiti di qualcosa che ha bisogno di acquisire continuità per poter essere definito coscienza.
Sono faville che esplodono a intermittenza, non la luce continua di una lampada accesa.
(Sono piccole idee geniali che danno una soluzione e arrivano quando meno ce lo aspettiamo dal profondo inconscio)
Tratto da "I miti di creazione" di Marie-Louise von Franz

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