mercoledì 27 agosto 2014

Al servizio dell'Anima

"È questo il tuo senso anima mia? Ti seguo zoppicando sulle stampelle dell'intelletto. Io sono un uomo  mentre tu avanzi come un Dio. Che tortura!
Ti seguo ma con terrore. Ascolta i miei dubbi, altrimenti non posso seguirti, perché il tuo senso è un senso superiore e i tuoi passi sono quelli di un Dio.
Devo consegnarmi completamente in mano tua? Ma tu chi sei?
Dimentica il mio dubbio; lo so non è bello dubitare di te. Tu sai con quale difficoltà io riesca a mettere da parte lo sciocco orgoglio del mio pensiero.
Devo imparare ad amarti. Vuoi anche che smetta di giudicarmi? Ho paura. Allora l'anima mi parlò e disse: «Questa paura testimonia contro di me». È vero, testimonia contro di te. Uccide la sacra fiducia che esiste fra me e te."
"Nell'accostarvi alla vostra anima vi accorgerete, per prima cosa della mancanza di un senso. Crederete di sprofondare in un mondo insensato, nell'eterno disordine.
Aprire la porta dell'anima affinché nel vostro ordine e nel vostro senso possano affluire le oscure correnti del caos.
Sposate il caos con ciò che è ordinato e darete vita al bambino divino, al senso superiore che è al di là di senso è controsenso.
Devi vincere la tentazione della paura e del dubbio è renderti conto fin nel midollo che la tua paura è giustificata, e che la ragione è il tuo dubbio.
Per tutto ciò che riguarda la tua redenzione e l'ottenimento della grazia, tu dipendi dalla tua anima. Nessun sacrificio ti sarà pertanto troppo grave. Se sono le virtù a impedirti la redenzione, sbarazzatene, perché per te si sono tramutate in male.
Chi è schiavo della virtù non trova la via, allo stesso modo di chi è schiavo del vizio.
«E anche quando si hanno tutte le virtù, bisogna saper fare una cosa: mandare a dormire al momento giusto anche la virtù» Nietzsche in "Così parlò Zarathustra"
Se ti credi padrone della tua anima, ne diverrai il servitore; se ne sei stato il servitore, ne acquisterai la padronanza, perché in tal caso essa ha bisogno di essere governata.
....lo spirito del profondo mi parlò: «Guarda nel profondo di te stesso, prega il tuo profondo e ridesta i morti»
La mia anima mi porta nel deserto, nel deserto del mio Sé.
Dovrei forse trasformare il deserto in un giardino? Aprire al deserto l'arioso giardino incantato?
Io avevo curato la mia mente, che era lo spirito di questo tempo in me, ma non lo spirito del profondo che si volge sulle cose dell'anima, al mondo dell'anima. L'anima ha un suo mondo peculiare.
E ben presto mi sono accorto che il mio Sé era diventato un deserto in cui ardeva soltanto il sole del desiderio non placato.
Ovunque ci sia la forza creativa del desiderio germoglieranno i semi propri di quel terreno. Se ora la tua forza creativa si volgerà al luogo dell'anima, vedrai rinverdire l'anima tua e vedrai il suo campo ricoprirsi di frutti mirabili.
Se dici non esiste il luogo dell'anima, allora esso non esiste davvero. Se invece affermi che esiste, allora esiste davvero.
Nota ciò che gli antichi dicevano in senso figurato: la parola è un atto creativo. 
Gli antichi dicevano: in principio era la Parola.
Le parole che oscillano tra nonsenso e senso superiore sono le più antiche e le più vere."
Tratto dal "Libro Rosso" C.G.Jung

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