mercoledì 4 giugno 2014

Schopenhauer: gli animali

Per Schopenhauer non vi è un netto distacco tra uomo e animale, come se appartenessero a due regni separati della natura, al contrario, l'uomo, attraverso il suo corpo, rappresenta una chiara continuazione del mondo animale.
Siamo nel 1839 e il filosofo esplicita chiaramente questo punto di vista precedendo di ben 20 anni Darwin, ma non solo la sua visione era in evidente rotta di collisione con la morale dell'epoca.
Negli ambienti religiosi, vi si leggeva un grave attentato con la visione biblica  della creazione dell'uomo da parte di Dio e negli ambienti filosofici si affermava l'idea cartesiana che tutti gli animali fossero delle macchine prive di io  e di ragione:
Quindi inconcepibile in quell'epoca credere che l'uomo e l'animale non fossero due cose distinte.
Egli affermava che gli animali dovevano riceve lo stesso rispetto che compete gli uomini:
"In Asia le religioni proteggono a sufficienza gli animali... ma anche in Europa si sta svegliando sempre più la comprensione per i diritti degli animali, a misura che strani concetti di un mondo animale esiste soltanto per essere utile all'uomo e divertirli, di maniera che gli animali vengono trattati come se fossero cose, impallidiscono e poco a poco scompaiono."
Il sadismo verso gli animali va considerato come un indice di crudeltà morale del tutto riprovevole:
"La pietà verso gli animali è talmente legata alla bontà del carattere da consentire di affermare fiduciosamente che l'uomo crudele con gli animali non può essere buono.
Questa compassione proviene dalla medesima fonte donde viene la pietà verso gli uomini.
Persone di delicato sentimento, ricordando di aver maltrattato, in un momento di cattivo umore, o nell'ira o nei fiumi del vino, il loro cane, il cavallo, la scimmia, senza necessità, immeritatamente o eccessivamente, proveranno lo stesso pentimento, lo stesso disgusto di se stessi, che provano al ricordo di un torto fatto a uomini, nel quale caso il ricordo si chiama la voce della coscienza che punisce".
Schopenhaer anticipa di oltre un secolo la sensibilità animalista che oggi incontra sempre più consensi.
Fonte "Schopenhauer filosofia e salute"

Egli scrisse anche questo passo:
"La pietà per gli animali non deve portarci fino al punto di astenerci... dall'alimento animale... senza alimento animale il genere umano non potrebbe neanche esistere nelle regioni settentrionali".
Di una cosa sono pianamente sicura, se Arthur Schopenhauer fosse vissuto in questa epoca, e avesse visto oggi cosa comporta l'alimentazione carnivora, non avrebbe aggiunto questo passo:
se avesse visto l'olocausto animale di oggi, i maltrattamenti, e la quantità di povere creature che nascono per essere macellate, sono sicura che sarebbe inorridito...
Solo un animo così sensibile e già così animalista in quegli anni in cui l'uomo considerava l'animale un oggetto, poteva audacemente scrivere a favore di essi...
Il suo pensiero vive in tutti gli animalisti, antispecisti che vivono oggi in difesa di questi stupendi esseri che sono tutto fuor che inferiori all'uomo.
Grazie
Nell'AniMo Antico


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