lunedì 5 maggio 2014

Jodorowsky e il concetto di destino

Di tutto il libro di Jodorowsky ho amato particolarmente la prima parte del capitolo 'Ponte Invisibile', da cui  ho estrapolato queste frasi che mi hanno colpito nel profondo, perchè sono andate a rafforzare un idea del concetto di destino che già avevo compreso e fatto mia da tempo, come quando leggi qualcosa e sembra un dejavù misto a illuminazione e sorpresa...
Molti di noi credono che tutto ciò che succede nella nostra vita sia "colpa" del destino, Jung afferma che ciò che noi chiamiamo destino non è altro che il nostro inconscio che agisce sulla nostra vita, una volta che capiamo questo concetto avremmo una visione d'insieme dell'esistenza che diverrà consapevole.
C'è assolutamente bisogno di capire che siamo noi gli artefici della nostra vita, anche quando qualcosa sembra non dipendere direttamente da noi.
 In questi versi, Jodorowsky lo spiega in maniera chiara e comprensibile, con parole accessibili a tutti, piene di speranza e sicuramente di aiuto per tutti coloro che pensano di essere vittime di qualcosa di più grande, di un disegno già stilato..ovviamente nulla è facile, ognuno di noi deve lavorare per destrutturare il proprio modo di vedere la vita.
Tutti possiamo imparare a prendere in mano la propria esistenza e ribaltare gli eventi sfavorevoli della nostra vita, volgendoli ad insegnamenti o atti inconsci che comunque abbiamo creato per una qualche ragione...
Dal libro di Alejandro Jodorowsky "Psicomagia una terapia panica":

"Dobbiamo essere quello che siamo e non quello che gli altri vogliono che siamo. 
Amare ciò che amiamo senza costrizioni, senza nodi nevrotici che non siamo in grado di sciogliere. 
Desiderare quello che vogliamo e creare quello che siamo capaci di fare.
Dobbiamo vivere come se fossimo immortali, convinti di avere mille anni davanti a noi fare quello che vogliamo, ma senza dimenticarci che in dieci secondi possiamo morire.
L'ascetismo, il cilicio, la dedizione e il sacrificio sono tutti percorsi per trovare se stessi, dobbiamo percorrerli tutti questi sentieri con la più grande dignità.
Ho meditato per ore, ho fatto tutto il contrario di quello che avevo fatto fino ad allora; ma sempre spinto da un'attenzione costante, da un costante impulso di curiosità a conoscere senza paura. 
In questo consiste l'audacia. E' il segreto della vita.
I quattro centri dell'essere sono: intellettivo, emotivo, sessuale e fisico. Bisogna conoscersi e osservare.
Per esempio: 
il centro intellettivo vuole essere, e arriva ad essere tramite il silenzio.
Il centro emotivo vuole amare, e arriva ad amare tramite l'indifferenza. 
Il centro sessuale vuole creare, e arriva a creare imparando a fallire. 
Il centro fisico vuole vivere, e impara a vivere imparando a morire.

Non posso dire che il destino sia scritto.
Le mie leggi mi dicono che quando mi chiedi di un futuro possibile, stai già mostrando i tuoi limiti, perchè pensi che ci sia un unico futuro possibile.
Ci sono infiniti futuri possibili, che vado scegliendo proprio perchè in ogni momento si apre davanti a me una possibilità differente. 
Costruisco il mio futuro attraverso i miei passi.
Io vedo come un ventaglio o una struttura di futuri possibili.
Vale a dire che possiamo costruire il nostro destino, ma non crearci un destino.
Ci sono diecimila percorsi e tutti possibili.
Dobbiamo costruire futuri diversi dal passato e continuare a cercare per riuscire ad essere noi stessi."

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