domenica 9 giugno 2013

Archetipo dell'Anima e dell'Ombra

.....Ma il nostro inconscio nasconde un'acqua vivente, cioè spirito divenuto natura, e ne è perturbato. Tutti coloro che....sanno che il tesoro riposa nel fondo dell'acqua e cercheranno di trarlo a riva...mai devono dimenticare chi sono, non devono mai perdere la coscienza per nessun motivo. Così terranno fermamente ancorato alla terra il loro punto di vista e diverranno "pescatori"....e non si sveglieranno sul significato secolare del loro agire.....
Ma non tutti sono pescatori....
Chi guarda nell'acqua, vede, è vero, la propria immagine, ma ben presto dietro di essa emergono esseri viventi; sono probabilmente pesci, innocui abitatori del profondo; innocui se il lago non rappresentasse per molti un incubo.
Sono esseri acquatici di tipo speciale.
Talvolta un'ondina , pesce femminile semiumano, rimane impigliata nella rete del pescatore.
L'ordina rappresenta un livello ancor più istintivo dell'essere femminile incantatore che io designo con il termine di Anima.
Non sono già esistiti molto tempo fa esseri simili, in un'epoca in cui l'ancor vaga coscienza umana era completamente legata alla natura? Gli spiriti dei boschi, dei campi e dei corsi d'acqua....
La parola proiezione mal si adatta al nostro caso però, poiché nulla è stato espulso fuori dell'anima, ma piuttosto l'anima, attraverso una serie di "atti di introiezione", è arrivata alla complessità che oggi le riconosciamo.
La sua complessità è aumentata in proporzione alla despiritualizzazione della natura.
La conturbante "ondina" dei tempi andati si chiama oggi "fantasia erotica", che complica dolorosamente la nostra vita psichica....come una strega assume forme diverse e fruisce anche di intollerabile autonomia che davvero non spetterebbe a un contenuto psichico.
Anche in condizioni di ragionevole introiezione, l'ondina non ha deposto la sua malizia, né la strega ha smesso di mescolare i suoi sordidi filtri d'amore.
Ma dove prendiamo il coraggio di chiamare Anima questo elfo?
Anima indica invece qualcosa di meraviglioso e immortale! Eppure non è stato sempre così: non bisogna dimenticare che questa specie d'anima meravigliosa e immortale è un'idea dogmatica, che ha lo scopo di esorcizzare e di imprigionare qualcosa d'inquietantemente vivo e spontaneo.....
Qualcosa di simile a una farfalla, in greco psyche', che svolazza ebbra di fiore in fiore e vive di miele e d'amore.
Nella tipologia gnostica l'anthropos psychikos (l'uomo psichico) è inferiore allo pneumatikos (lo spirituale)....
Presso i primitivi essa è magico soffio vitale (quindi "anima") o fiamma.
Per Eraclito l'anima è al più alto livello ardente e asciutta, poiché psyche' è strettamente congiunta con "soffio fresco"....
Un essere dotato di anima è un essere vivente. L'anima è la parte vivente dell'uomo, ciò che vive di per sé e dà vita....
Con astuzia e con giocoso inganno, l'anima attira verso la vita l'indolenza della materia che non vuole vivere.
Come Eva nel paradiso terrestre non fu contenta fino a che non ebbe convinto Adamo della bontà della mela proibita, l'anima è piena di lacci e tagliole tese per far cadere l'uomo, fargli raggiungere la terra, svilupparvisi e restarvi legato: affinché la vita sia vissuta.
Se non fosse per l'agitazione è per l'irridescenza dell'anima, l'uomo si impaluderebbe nella sua massima passione, la pigrizia.
Avere un'anima è precisamente il rischio della vita, poiché l'anima è un demone dispensatore di vita, che gioca il suo gioco da elfo al di sopra e al di sotto dell'esistenza umana e che perciò nel dogma è minacciato di sovrumani castighi e propiziato con sovrumane benedizioni.
Cielo e inferno sono destinati all'anima e non all'uomo, che nella sua nudità e debolezza non saprebbe proprio che fare di sé in una Gerusalemme celeste.
L'Anima non è un'entità dogmatica ma un archetipo naturale che assomma in modo soddisfacente tutte le qualità dell'inconscio, dello spirito primitivo, della storia della lingua e della religione.
....l'elemento aprioristico di umori reazioni, impulsi e tutto ciò che esiste di spontaneo nella psiche.
È qualcosa che vive di per sé che ci fa vivere; una vita dietro la coscienza, con la quale questa non può essere integrata e della quale, piuttosto, essa emerge.
L'Anima non è che un archetipo tra molti, non caratterizza di per sé l'inconscio, di cui è soltanto un aspetto.
Questo già risulta dal fatto della sua femminilità.
Ciò che in me, uomo, non è Io, cioè non è maschile, è molto probabilmente femminile.... l'immagine dell'Anima è abitualmente proiettata su donne.
In ciascun sesso è insito(fino a un certo punto) il sesso opposto ...che di solito rimane incoscio.
Con l'archetipo Anima incontriamo il regno degli "dei" cioè la regione che la metafisica ha riservato a se stessa.
Poiché vuole la vita l'Anima vuole il bene e il male .
L'Anima crede nel kalos kagathon (il bello è il buono), concetto primitivo anteriore alla scoperta delle contraddizioni tra estetica e morale.
....Il bello non è sempre bene e il bene non è sempre bello....
L'Anima è conservatrice e si attacca in modo esasperante all'umanità antica. Perciò appare spesso è volentieri in abito storico...
L'uomo, nato per vivere sulla terra, lotta fin dall'inizio, col suo sano istinto animale, contro la sua anima e i demoni che vi albergano.
Se l'anima fosse inequivocabilmente oscura, la cosa sarebbe facile, ma purtroppo non è così, perchè la stessa Anima può aparire anche come un angelo di luce, come psicopompo, e condurre ai valori più alti....
Se il confronto con l'Ombra è, per dir così, l'opera dell'apprendista, il confronto con l'Anima è l'opera del maestro.
Il rapporto con l'anima è infatti anche una prova di coraggio, una prova del fuoco per le forze spirituali e morali dell'uomo.
Per il figlio l'Anima, si cela nella superiorità della madre, che spesso resta legata a lui sentimentalmente tutta la vita, pregiudicando nel modo più grave il destino dell'uomo fatto, o, al contrario, dando ali al suo coraggio nel compimento delle azioni più ardite.
All'uomo antico l'Anima appare come una dea o strega; invece l'uomo medievale ha sostituito alla dea la Regina del Cielo e la Madre Chiesa.
Gli archetipi sono complessi di esperienza che sopravvengono fatalmente, e il cui effetto si fa sentire nella nostra vita più personale. L'Anima non ci si fa più incontro come una dea, ma, a volte, come il nostro più personale equivoco o la nostra migliore avventura.
L'immagine dell'Anima è si un caotico impulso vitale; essa racchiude tuttavia anche uno strano significato, come una scienza segreta o una saggezza nascosta, che contrasta nel modo più singolare con la sua natura elfica irrazionale.
...a chi la incontra per la prima volta, essa fa venire in mente tutto eccetto la saggezza. Questo aspetto appare soltanto a colui che si confronta seriamente con l'Anima.
Soltanto dopo questo faticoso lavoro è possibile rendersi conto, in modo sempre più evidente che, dietro il suo gioco crudele col destino umano, si nasconde qualcosa come un segreto disegno che sembra corrispondere a una superiore conoscenza delle leggi della vita. E' proprio il caos improvviso, terrificante, a rivelare un "significato" profondo; e quanto più questo significato si fa manifesto, tanto più l'Anima perde il suo carattere impetuoso e coercitivo.
Saggezza e follia non soltanto appaiono nella natura elfica come una cosa sola, ma sono una cosa sola, fin quando sono rappresentate dall'Anima.
La vita è folle e significante. E se non ridiamo della sua follia e non speculiamo sul suo significato, la vita è banale e tutto si riduce al livello più basso.
Allora c'è poco senso e poco non-senso.
Ha significato soltanto l'incomprensibile. L'uomo si è svegliato in un mondo che non comprendeva: ecco perchè cerca d'interpretarlo.

Dal libro "La dimensione psichica" di C.G. Jung

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